ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Carceri Lombardia, stato di agitazione della polizia penitenziaria: “Cronica carenza di organico, ci sentiamo abbandonati”

La mobilitazione di tutte le organizzazioni sindacali del settore: “I poliziotti sono letteralmente esasperati, esausti e demotivati. Basta lavorare in condizioni precarie ed insicure”

L'interno di un carcere in una foto d'archivio

L'interno di un carcere in una foto d'archivio

Milano - Proclamato lo stato di agitazione da tutte le organizzazioni sindacali della Polizia penitenziaria (SAPPE - SINAPPE - OSAPP - UIL Penitenziari - USPP - CISL FNS - FP CGIL)  per la gravissima situazione delle carceri in Lombardia. Oggi le sigle sindacali hanno diffuso un comunicato unitario. “Tutte le Organizzazioni Sindacali – scrivono - in rappresentanza dei lavoratori della Polizia Penitenziaria dalla data odierna proclamano lo stato di agitazione del personale che lavora all’interno degli Istituti Penitenziari per adulti che per i minori. Tutte le carceri lombarde stanno attraversando un periodo molto critico derivato dalla gravissima e cronica carenza di organico di Polizia Penitenziaria in tutti i ruoli. Il dato del sovraffollamento detentivo, oltre ad essere allarmante, è un altro fattore critico infatti sono presenti quasi 9.000 ristretti, con un trend sempre in aumento – quasi tremila in più rispetto alla capienza regolamentare che si attesta in 6.154 posti letto - con una percentuale che si attesa al 145% la più alta di tutta la nazione. Ciò comporta l’aumento degli eventi critici tutti i giorni, quali insulti, minacce e persino aggressioni anche gravi, incendi e tentativi di rivolte oltre ad atti di violenza tra detenuti, atti di autolesionismo e/o tentativi di evasione e persino, purtroppo, suicidi”.

Continua la nota: “Nonostante le varie sollecitazioni sindacali esperite nei confronti del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria ad oggi, queste Organizzazioni Sindacali, non hanno visto alcuna adozione di provvedimenti atti a lenire il disagio dei poliziotti o provvedimenti deflattivi nei confronti della numerosa popolazione detenuta la quale al suo interno annovera numerosi soggetti con fragilità mentali, psichiatrici, tossicodipendenti, farmacofiliaci, soggetti non avvezzi al rispetto delle regole, soggetti estremamente violenti etc…”.

Le OO. SS. pertanto denunciano pubblicamente "una scarsa, se non assente, attenzione, da parte dell’Amministrazione, alle tutele della sicurezza ed incolumità dei poliziotti; compressione dei diritti individuali come revoche e/o differimenti dei riposi settimanali o mancata concessione del congedo ordinario. Il personale di Polizia Penitenziaria è costretto a ricoprire più posti di servizio creando un ulteriore carico di lavoro e di responsabilità con inevitabili ripercussioni sulla qualità del lavoro svolto creando situazioni di alto stress, con turni che arrivano anche a dodici ore lavorative al giorno, senza poi vedersi riconosciuto il lavoro straordinario, ciò andando inevitabilmente ad inficiare l’efficacia e l’efficienza della loro azione oltre a pregiudicare, realmente, quelli che sono i fattori principali da assicurare all’interno delle carceri quali: l’ordine, la disciplina e la sicurezza. I poliziotti delle carceri lombarde sono letteralmente esasperati, esausti e demotivati, a prestare il loro mandato istituzionale con delle condizioni assolutamente precarie ed insicure, a gestire centinaia di detenuti, occupando più posti di servizio rilevando un maggior carico di lavoro di responsabilità ma anche di stress lavorativo e psicofisico. Quotidianamente, con queste condizioni, temono per la loro incolumità fisica e dalle numerose aggressioni che ha costretto diverse decine di poliziotti a ricorrere alle cure dei Pronto Soccorsi ricevendo numerose giornate di prognosi che costituiscono ulteriore assenza dal servizio dei malcapitati aggrediti.

"Anche i servizi di traduzione dei detenuti dagli Istituti in altri luoghi, a causa della gravissima carenza di organico, si effettuano sottoscorta pregiudicando la sicurezza del servizio medesimo – proseguono –. I suddetti problemi si acuiranno inevitabilmente con l’approssimarsi dei piano ferie estive e quindi con la diminuzione ulteriore dei poliziotti presenti all’interno dei reparti detentivi già ridotti ai minimi termini. Spiace dover evidenziare una forma di inerzia da parte della politica ma principalmente dell’Amministrazione Penitenziaria Regionale nel non aver adottato dei seri ed urgenti provvedimenti affinché in Lombardia si creino le minime ed accettabili condizioni lavorative e di sicurezza all’interno di tutti gli Istituti Penitenziari per adulti e minori e quindi lenire quanto più i numerosi disagi delle poliziotte e dei poliziotti e migliorare anche le condizioni detentive dei ristretti che, di riflesso, si riverberano negativamente sul personale". 

“Le predette condizioni in cui versano oggi gli Istituti Penitenziari lombardi hanno portato tutte le Organizzazioni Sindacali ad una dura presa di posizione nei confronti dell’Amministrazione per aver “abbandonato” al proprio destino le sorti delle carceri lombarde proclamando lo stato di agitazione. Non escludono forme di protesta pubbliche per sensibilizzare la politica, l’Amministrazione e la società civile” concludono.