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Polveri sottili alle stelle in Lombardia
Milano, 24 febbraio 2025 – Come ogni inverno, appena non piove, in Lombardia l’inquinamento dell’aria schizza alle stelle. E questa settimana non fa eccezione: i cittadini lombardi continuano a respirare aria semplicemente tossica, solo la pioggia o il vento previsti potranno portare sollievo alla nostra salute respiratoria e cardiovascolare.
La denuncia arriva da Legambiente. Da sabato le polveri sottili sono aumentate in tutta la pianura padana, il PM10 è praticamente doppiato in molte località. Il particolato ultrafine, quello più tossico, ha toccati valori fino a 100 microgrammi per metro cubo. “Lombardia indifesa a causa della inadeguatezza delle misure da attivare in caso di emergenza, ma anche del dato eccessivo e sostanzialmente ingovernato sia del numero di veicoli a motore circolanti sia di allevamenti intensivi”.
Infatti, nessuna misura è stata ancora una volta attivata in Lombardia, a differenza di quanto fatto invece in Piemonte e Emilia-Romagna, né per la limitazione del traffico motorizzato, né per la sospensione temporanea degli spandimenti di liquami zootecnici che, in questo periodo dell'anno, in cui gli agricoltori svuotano le loro cisterne di liquami accumulati durante l'inverno per 'ingrassare' i campi, costituiscono la prima fonte di emissione di ammoniaca e di molecole organiche volatili responsabili della formazione di particolato sospeso.
Questo nonostante da sabato i livelli di polveri sottili in tutta la pianura padana, e perfino nei fondovalle e nelle zone lacustri, hanno sfondato ogni limite, a partire da quello per l'esposizione acuta ai PM10, praticamente doppiato in molte località, mentre per quanto riguarda il particolato ultrafine (PM 2,5), quello più tossico, si sono toccati valori fino a 100 microgrammi per metro cubo, quando l'OMS indica il valore di sicurezza per la salute umana a 5 microgrammi per metro cubo di aria, ben venti volte meno.
"Nonostante i trend positivi nei dati di qualità dell'aria, legati ad apprezzabili miglioramenti nelle emissioni industriali, domestiche e dei motori, la Lombardia si scopre sistematicamente indifesa nei confronti di episodi acuti di inquinamento, a causa della inadeguatezza delle misure da attivare in caso di emergenza, ma anche del dato eccessivo e sostanzialmente ingovernato sia del numero di veicoli circolanti che di allevamenti intensivi," commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. "Il potenziale inquinante delle attività che si svolgono nella nostra regione resta troppo alto, insieme alle misure di mitigazione occorre anche ripensare il sistema agroalimentare della Lombardia, puntando ad un equilibrio territoriale che riduca il carico di attività inquinanti, a partire dagli allevamenti intensivi, in rapporto al territorio e alla sua fragilità ambientale".
La Lombardia è di gran lunga la regione che produce più liquami zootecnici in tutta Italia, dal momento che negli allevamenti lombardi è stipato la metà del carico bovino, e i due terzi del carico suino, dell'intera Pianura Padana.