La Trudo Vertical Forest ha rigenerato gli ex stabilimenti Philips di Eindhoven, in Olanda, con appartamenti destinati soprattutto ai giovani grazie a contratti di affitto calmierati a 600 euro al mese. Ora ci prova Monza. Con un progetto che vuole portare il Bosco verticale anche nelle case Aler. Firmato dall’archistar milanese Stefano Boeri. "E che non si pensi più a case popolari costruite al risparmio – mette i puntini Andreina Fumagalli, assessora alle politiche abitative di Monza –. Ora vogliamo garantire la stessa dignità e la stessa qualità alta del mondo del privato, migliorando non solo le condizioni delle abitazioni e degli spazi, ma soprattutto modificando la qualità della vita delle persone che li abitano e la loro condizione sociale. Anche riqualificando il contesto urbano in cui gli immobili sono inseriti".
Succederà in via Baradello, nel quartiere di San Fruttuoso. La sfida va oltre la semplice operazione immobiliare. Un progetto - finanziato con i fondi del Pnrr - che unisce sostenibilità ambientale e inclusione sociale, i due pilastri della transizione ecologica. "Abbiamo introdotto un sistema di balconi che permette di allargare lo spazio degli appartamenti, facciate verdi oltre a una vasta copertura di fotovoltaico che garantirà l’autosufficienza energetica degli edifici con la prospettiva di una comunità energetica tra le case Aler – la visione di Boeri –. E questo permetterà di distribuire tra le famiglie meno abbienti i vantaggi ricavati dal contributo energetico che eccede i bisogni degli edifici stessi".
La riqualificazione dei 95 appartamenti nelle due palazzine Aler sarà completata tra il 2025 e l’inizio del 2026. A cornice, precisa Fumagalli, "il Comune ha dato in gestione ad Aler anche l’area verde circostante che sarà rigenerata con gli stessi canoni del Bosco verticale".