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Carabinieri (Foto di repertorio)
Montirone (Brescia), 26 novembre 2022 - Un anziano di buon mattino si reca al cimitero per fare visita ai suoi cari e avvista l'orrore: una tomba aperta e divelta dal loculo. E' macabra scoperta fatta ieri mattina al camposanto di Montirone, dove qualcuno nottetempo è riuscito a intrufolarsi verosimilmente scavalcando il muro dove è meno alto e poi ha agito indisturbato. La tomba che è stata profanata appartiene a un 28enne rom morto nel 2010, residente all'epoca con la famiglia al campo nomadi del paese, e rimasto vittima di un episodio finito al centro delle cronache. Il giovane con il fratello di 31 anni e una terza persona rimasta non identificata durante una fuga da un posto di blocco dei carabinieri morirono annegati nel torrente Gandovere. Era dicembre. Abbandonata la macchina nei campi, i fratelli si buttarono nel fiume con l'intento di attraversarlo, ma non riemersero vivi.
Dalla tomba del 28enne si ipotizza siano stati asportati soldi e preziosi, secondo tradizione rom sepolti con il defunto. La bara profanata è stata frugata, ma all'interno sono rimasti vestiti, cosmetici e un telefono cellulare. Il sospetto del sindaco, Filippo Spagnoli, amareggiato per l'episodio, è che i profanatori intendessero aprire anche la tomba del 31enne, ma non l'abbiano fatto solo perché la collocazione, al terzo piano nel muro, era assai più disagevole. Sulla vicenda indagano i carabinieri.