STEFANIA TOTARO
Cronaca

"Provocazioni, sofferenza e mancanza di lucidità": lo scenario che ha fatto da miccia all’uccisione di Giovanna Chinnici

Parla l’avvocata della famiglia di Giuseppe Caputo, accusato dell’omicidio della cognata, che descrive il contesto di emarginazione in cui è maturato il delitto. Domani sarà eseguita l’autopsia

Giovanna Chinnici, uccisa a coltellate nella palazzina dove risiedeva in via Magellano

Giovanna Chinnici, uccisa a coltellate nella palazzina dove risiedeva in via Magellano

Nova Milanese (Monza e Brianza), 24 ottobre 2024 – "Continue provocazioni, uno stato di sofferenza e la mancanza di lucidità" potrebbero avere portato Giuseppe Caputo ad aggredire la cognata, finendo per uccidere a coltellate Giovanna Chinnici che era intervenuta per difendere la figlia, rimasta invece illesa. Ne è convinta l'avvocata Anna Casiraghi, che da anni rappresenta il 62enne di Nova Milanese e la sua famiglia nei continui dissidi tra parenti che abitano nella stessa palazzina in via Magellano, le tre sorelle e la mamma quasi centenaria rimasta vedova. E difende l'uomo anche ora che è stato arrestato per omicidio volontario e tentato omicidio premeditato.

I carabinieri del Ris intervenuti a Nova Milanese
I carabinieri del Ris intervenuti a Nova Milanese

Scena muta davanti al pm

Il 62enne, che mercoledì non ha risposto alle domande della pm monzese Sara Mantovani, potrebbe fare lo stesso anche sabato quando verrà interrogato dalla gip del Tribunale di Monza Elena Sechi per l'udienza di convalida dell'arresto. Mentre domani verrà eseguita l'autopsia sulla 63enne uccisa. L'avvocata, che oggi ha visto in carcere a Monza il suo assistito, non vuole entrare nel merito dell'attuale vicenda, ma ripercorre una serie di dissapori che avevano portato a processi davanti al giudice di pace e ad una denuncia presentata da Giuseppe Caputo per un presunto colpo alla nuca, archiviata quando le cognate e i mariti avevano raccontato che lui era caduto a casa della suocera.

Poi i dissidi per la nomina di un amministratore di sostegno all'anziana madre, da cui la moglie di Caputo "si era sentita allontanata". La legale parla di "persone emarginate, fuori dai giochi, che avevano provato a vendere la loro quota della casa, dove voleva andare la figlia della vittima che si deve sposare, ma non erano riusciti a trovare un accordo perché le controparti volevano dedurre gli asseriti danni subìti".