
Pulcinella di mare nel golfo di Taranto
Insolito incontro nelle acque del Golfo di Taranto: è tornato il Pulcinella di Mare, un uccello marino bianco e nero con una testa relativamente grossa ed un inconfondibile grande becco colorato, specie tipica delle scogliere dell'Oceano Atlantico settentrionale, in particolare dei paesi del Nord Europa, come l'Islanda. L’animale è stato fotografato mentre riposa sull’acqua, a circa 8 miglia dalla costa, e mentre spicca il volo.
L'importanza dell'avvistamento è stata confermata dagli esperti ornitologi del Centro Studi de Romita, un importante istituto di ricerca scientifica che da quattro anni ha avviato con la Jonian Dolphin Conservation una collaborazione per il monitoraggio degli uccelli marini nel Golfo di Taranto, con particolare riguardo alle specie prevalentemente pelagiche. "Gli avvistamenti nel Mediterraneo del Pulcinella di Mare - ha spiegato l'ornitologo Cristiano Liuzzi - sono molto rari, quasi esclusivamente limitati al Mar Tirreno settentrionale: l'ultima segnalazione precedentemente registrata nel Golfo di Taranto risale addirittura alla fine dell'800".
Roberto Carlucci, professore di Ecologia del Dipartimento di Biologia dell'Università di Bari, ha precisato che "l'analisi qualitativa e quantitativa della biodiversità, attraverso le campagne di monitoraggio scientifico della Jonian Dolphin Conservation, evidenzia ancora una volta l'importanza del Golfo di Taranto come habitat di numerose specie marine" "Da tempo l'amministrazione Melucci ha sposato la causa della 'Jonian Dolphin Conservation' per creare una zona di protezione speciale, uno strumento che ci permetterà finalmente di proteggere il nostro mare", ha spiegato Paolo Castronovi, assessore all'Ambiente del Comune di Taranto. L'ecosistema del golfo di Taranto, nonostante l'invasiva presenza antropica "continua a stupirci con la sua straordinaria biodiversità - ha aggiunto - È uno degli obiettivi del progetto ecosistema Taranto che vede nel mare una fondamentale risorsa per il futuro della nostra città, da sfruttare in modo sostenibile per preservare questo straordinario patrimonio di biodiversità per i nostri figli e nipoti".