FABIO FLORINDI
Cronaca

Spiraglio per salvare i punti nascita: a gennaio il piano, poi la decisione

Vertice Maroni-Lorenzin: restano i dubbi, ma l’obiettivo è una deroga

Punti nascita (Newpress)

Milano, 24 dicembre 2016 - Si va verso una deroga della chiusura dei 5 punti nascita lombardi che rischiavano di sparire. Il piano nazionale per la riorganizzazione dei punti nascita, approntato nel 2010 dall’allora ministro della Sanità Ferruccio Fazio, prevede la chiusura sotto i 500 parti e il tempo è scaduto. Inizialmente il Governo aveva accolto la richiesta solo per l’ospedale di Sondalo (Sondrio) e per uno tra Chiavenna (Sondrio) o Gravedona (Como). Erano state bocciate, invece, le deroghe per Piario (Bergamo), Casalmaggiore (Cremona), Angera (Varese) e Broni-Stradella (Pavia). Ma ieri sembra sia stata trovata una quadra di massima tra ministero della Salute e Regione. Palazzo Lombardia dovrà presentare, verso la metà di gennaio, un progetto innovativo che possa consentire il mantenimento dei punti nascita. Se verrà dato l’ok, scatterà un monitoraggio sul modello proposto.

Al termine del vertice con il ministro Beatrice Lorenzin, il governatore Roberto Maroni, ha sottolineato: «È stato un incontro positivo, nel quale abbiamo registrato la disponibilità del ministro. Come Regione ci siamo impegnati ad elaborare un progetto per mantenere i punti nascita con meno di 500 parti all’anno e garantire anche la piena sicurezza». È stato «costituito un tavolo tecnico e a metà gennaio ci incontreremo di nuovo con la nostra proposta sul tavolo per procedere rapidamente alla decisione finale». Da parte sua l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, ha spiegato di aver «rassicurato il ministro che con la nostra legge di evoluzione del sistema sociosanitario saremo in grado, ad esempio, di pensare a un’articolazione modulata degli specialisti presenti nei diversi presidi all’interno della stessa Asst e alla possibilità di rafforzare e consolidare i percorsi nascita grazie alla presenza dei consultori, che con la riforma sono stati inglobati all’interno degli ospedali». Insomma «siamo certi che la nostra proposta sarà come al solito concreta ed efficace per offrire ai cittadini lombardi qualità e sicurezza».