Nell’intervista-testamento rilasciata nei giorni scorsi, la scrittrice Michela Murgia ha spiegato di voler passare “i mesi che le restano da vivere” con la sua “famiglia queer”. Un termine, queer, che benché sia ormai nell’uso comune da almeno vent’anni, in molti ancora confondono con altre parole della galassia Lgbtqia+.
All’inizio la distinzione “ufficiale” era solo tra eterosessuali e omosessuali. Dai primi anni 80 del secolo scorso si iniziò a inserire nelle categorie anche la bisessualità. La sigla del movimento per la liberazione dell’identità di genere, fino agli anni 80, fu soltanto Lgb e indicava lesbiche, gay e bisessuali. Il suo progressivo allungamento testimonia l’arricchimento delle categorie fino alla cancellazione del concetto stesso di categorie sessuali.
Verso i primi anni 90, nella sigla Lgb venne inserita la T di transgender. All’alba dei 2000 sono poi state aggiunte la Q di queer, la I di intersessuale, la A di asessuale e infine un + a indica re tutte le possibili identità sessuali non ancora riconosciute e codificate. Ecco un piccolo dizionario per orientarsi.
QUEER – Indica tutte le identità sessuali non eterosessuali. Rispetto agli altri termini ha anche una valenza politica: queer indica anche una persona che lotta per il riconoscimento di tutti i generi. È una parola inglese che significa genericamente “strano”, “strambo”, “bizzarro” e che fino a trent’anni fa veniva utilizzata in maniera dispregiativa per indicare le persone con identità sessuali non accettate dalla collettività. La depurazione dalle accezioni negative è iniziata con Queer Nation, organizzazione di attivisti nata a New York nel 1990, il cui obiettivo iniziale fu quello di uscire dai tradizionali luoghi di ritrovo gay della città e incontrarsi in locali “qualsiasi”. Il loro slogan, diventato poi celebre, era “We’re here, we’re queer, get used to it”: “Siamo qui, siamo queer, abituatevi”.
CISGENDER – Indica tutti coloro che si riconoscono nel sesso che si sono ritrovati alla nascita. Essere cisgender quindi non significa per forza essere eterosessuali. Tutti gli orientamenti sessuali che non prevedono cambiamenti del sesso e/o degli organi sessuali possono essere considerati cisgender. La parola si contrappone a transgender. In latino “trans” significa al di là, oltre; mentre “cis” significa al di qua, da questa parte.
TRANSGENDER – Indica le persone che non si riconoscono nel sesso che si sono ritrovati alla nascita.
TRANSESSUALE – Sono le persone transgender che stanno affrontando, o hanno affrontato, la transizione per cambiare genere, da donna a uomo, o da uomo a donna.
TRANS – È un’abbreviazione che può indicare sia le persone transgender che transessuali.
OMOSESSUALE – Indica le persone che provano attrazione verso individui del proprio stesso sesso. La parola, così come la parola “eterosessuale”, è stata coniata nel 1866 dallo scrittore ungherese Karl-Maria Kertbenya in un lettera al ministro della Giustizia della Prussia, nella quale chiedeva di cancellare la norma che puniva quelli che nel codice prussiano venivano definiti “atti contro natura”, sostenendo che lo Stato non avesse diritto di intromettersi nel comportamento sessuale dei cittadini.
ETEROSESSUALE – Indica le persone che sono attratte da individui del sesso opposto al proprio. Anche la parola “eterosessuale” venne coniata da Karl-Maria Kertbenya, utilizzando il prefisso greco heteros (differente) davanti alla parola sex (sesso), per indicare tutti coloro che non rientravano nella categoria degli omosessuali.
BISESSUALE – Indica le persone che sono attratte, senza distinzioni, da individui di entrambi i sessi.
INTERSESSUALE – Indica persone che hanno caratteristiche fisiche appartenenti a tutti e due i generi, maschile e femminile. Per “caratteristiche fisiche” non si intende solo gli organi genitali, ma anche ormoni, cromosomi e l'aspetto somatico. L’Alto Commissariato dell’Onu per i diritti umani definisce le persone intersessuali coloro che hanno un corpo che "non corrisponde alla definizione tipica dei corpi maschili o femminili". In passato queste persone venivano indicate genericamente con la parola ermafrodita, che però oltre a rappresentare un solo tipo di intersessualità, è ora considerata offensiva.
ASESSUALE – Indica le persone che hanno una totale mancanza di attrazione sessuale verso qualunque genere. Le persone asessuali non hanno desideri riferibili alla sfera sessuale.
PANSESSUALE – Indica le persone che sono attratte, non solo sessualmente, da un individuo indipendentemente dal suo sesso e al suo genere. Le persone pansessuali possono nutrire attrazione verso maschi, femmine e persone non-binarie.
AGENDER – Indica le persone che non vogliono definirsi in alcun genere sessuale.
GENDER FLUID – Indica le persone che non si riconoscono nel genere maschile o femminile in maniera stabile e possono passare da un genere all’altro.
NON BINARY – Si definiscono così le persone transessuali che rifiutano l’esistenza di soli due generi e non si sentono né maschi, né femmine.