
Raid Israele sulla Striscia di Gaza
Gaza, 18 maggio - Gaza vive ormai in emergenza dopo otto giorni di bombardamenti continui di una violenza inaudita, secondo gli abitanti, se paragonati alle passate campagne militari di Israele contro la Striscia. Il numero dei morti supera i 200, i feriti sono 1300, gli ospedali sono stracolmi e sull'orlo di un collasso per la forte penuria di combustibile, di corrente elettrica, e di acqua potabile. In questo contesto altamente drammatico è giunta la notizia della morte del medico che più di ogni altro a Gaza si era distinto nella lotta al coronavirus.
Nella notte del 16 maggio, nella via al-Wahda del rione Rimal, la aviazione israeliana ha abbattuto tre condomini provocando la morte di una quarantina di persone ed il ferimento di oltre cento. Per tutta la giornata seguente squadre di soccorritori hanno scavato freneticamente per salvare possibili superstiti e per recuperare i corpi delle vittime. Nelle strutture dell'Unrwa hanno trovato un riparo migliaia di sfollati, di persone che nei giorni scorsi hanno perso le loro abitazioni nei bombardamenti israeliani. In molte zone della Striscia già l'erogazione della corrente avviene solo 3-4 ore al giorno. Nel corso dei bombardamenti, linee elettriche con Israele sono state messe fuori uso. Il rischio è che nella area compresa fra Gaza City ed il Nord della Striscia si verifichi un blackout totale.
Dopo il bombardamento israeliano che ha parzialmente distrutto la clinica al-Rimal, nel centro dell'omonima città di Gaza, l'unico laboratorio Covid-19 dell'intera Striscia non è più in grado di condurre i test di screening. Lo ha comunicato con un tweet l'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP). I raid israeliani minano gli sforzi del Ministero della Sanità di fronte all'epidemia di Covid non consentendo di seguire le persone infettate dal coronavirus e di continuare la campagna di vaccinazione, ha detto Ashraf al-Qodra, portavoce del ministero.
Prima dell'escalation militare tra Hamas e Israele, le autorità di Gaza effettuavano una media di circa 1.600 test Covid al giorno con uno dei più alti tassi di positività al mondo (28%) con gli ospedali sopraffatti dal numero di pazienti. La Striscia di Gaza, che conta due milioni di abitanti, ha finora ricevuto 122.000 dosi di vaccini, più della metà delle quali non sono state ancora somministrate, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità. I dati dell'Oms riferiscono di 103mila persone a cui è stato diagnosticato il contagio da Covid, compresi i quasi 9mila casi all'inizio degli scontri tra Hamas e Israele. In totale, il Covid ha ucciso più di 930 persone a Gaza secondo i dati ufficiali.