
Musulmani in preghiera
Milano – Inizia oggi, giovedì 23 marzo il Ramadan, il mese di digiuno e penitenza per i musulmani di tutto il mondo. Il periodo, che si concluderà il 22 aprile, prevede l’astensione da cibo e bevande ogni giorno fino al tramonto.
Il ritardo
La partenza del Ramadan, che scatta con la luna nuova nel nono mese del calendario islamico, era prevista per oggi: ma il comitato per l’avvistamento in Arabia Saudita ha annunciato che non si poteva ancora vedere una nuova falce di luna nel cielo. Quindi è stato decretato che il mese sacro comincerà il 23 marzo.
Cos’è il Ramadan
Il Ramadan, mese sacro, che dura 29 o 30 giorni, prevede ogni giorno il digiuno dall'alba al tramonto. Il digiuno durante il mese sacro è uno dei cinque pilastri dell'Islam ed è obbligatorio per tutti i musulmani che godono di buona salute.
Le regole
Il digiuno inizia all’alba e viene interrotto al tramonto attraverso un pasto, chiamato Iftar, che precede il Maghrib, quarta preghiera del giorno. Il digiuno non è solo dal cibo, prevede anche l’astinenza dal bere, dal fumare, dai rapporti sessuali, dai peccati di parola da qualsiasi azione violenta. L’obiettivo è una maggiore “Taqwa”, vicinanza a Dio. Vietati anche peccati di parola come la calunnia, la bestemmia, la menzogna o azioni violente.
In Lombardia
In Italia ci sono circa 1,7 milioni di musulmani, 370mila dei quali (il 25,8%) vivono in Lombardia. Una popolazione che – dati riferiti al 2019 – rappresenta il 3,7% del totale dei residenti, ma che ha un ritmo di crescita costante: le proiezioni dicono che entro il 2050 la percentuale crescerà fino al 9%.
Senza moschea
Nonostante i numeri, in molte realtà regionali i musulmani non hanno ancora un luogo di culto dove riunirsi e devono arrangiarsi con soluzioni improvvisate. Una situazione che durante il Ramadan – che prevede un momento di preghiera serale comunitario – diventa ancora più evidente. A Milano, la cui comunità islamica è stimata in circa 100mila persone, non esiste ancora una moschea riconosciuta dallo Stato.
Stessa situazione a Gallarate (Varese), dove da anni la comunità musulmana denuncia la mancanza di un posto dove riunirsi. Fino al 2020 era allestita una tensostruttura nell’impianto sportivo di Cardano, il cambio di gestione ha fermato la consuetudine. Da tre anni quindi non c’è un luogo di preghiera adatto.