Sanità in Lombardia, la Regione approva il piano anti-liste d’attesa: 8 milioni di prestazioni da recuperare

Visite ed esami, la giunta ha stanziato 41 milioni di euro per il pubblico e 20 milioni per il privato accreditato. Bertolaso: “Costante impegno”. Majorino: “Bilancio disastroso”

Guido Bertolaso e Attilio Fontana

Guido Bertolaso e Attilio Fontana

Sarà con uno stanziamento di 61 milioni di euro che Regione Lombardia proverà ad abbattere le liste d’attesa per le visite e le procedure sanitarie. Di questi, 41 milioni sono destinate alle strutture pubbliche – utilizzare per lo più per straordinari e contratti per liberi professionisti – e gli altri 20 milioni a quelle private accreditate.

L’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, ha spiegato che sarà responsabilità delle diverse Agenzie di tutela della salute (Ats) rapportarsi con gli erogatori privati per l’acquisto di prestazioni aggiuntive al recupero delle liste: in pratica se un ospedale non riesce, ad esempio, a garantire visite ginecologiche entro i tempi stabiliti dalla legge, potrà sopperire attraverso una struttura privata presente all’interno del proprio territorio che sarà pagata coi fondi stanziati dalla Regione.

8 milioni di prestazioni da recuperare

La Ats dovranno predisporre – ha spiegato Bertolaso – “manifestazioni di interesse rivolte agli erogatori privati accreditati presenti sul territorio, per l’acquisto di prestazioni aggiuntive finalizzate al recupero delle liste di attesa, da erogarsi entro il 31 dicembre 2024”. Non tutte le prestazioni sono espletabili in questo modo, ma solo quelle previste dal Piano nazionale di governo delle liste di attesa, e i volumi “saranno monitorati costantemente per assicurare che le Ats rispettino gli accordi e gli obiettivi fissati.

“Per quanto riguarda le strutture pubbliche – comunica la regione – sono in tutto 3.764.800 le prestazioni, tra prime visite ed esami diagnostici, già individuate che sui territori, Asst e Irccs, dovranno rendere disponibili per i pazienti. Le strutture private accreditate dovranno garantire entro dicembre 2024 in totale 4.328.000 prestazioni tra prime visite, TC/RM e altri esami diagnostici.

Bertolaso: “Costante impegno”

“Come avevo anticipato quando era stata approvata la delibera di stanziamento dei fondi – ha spiegato Bertolaso – con il piano operativo stabiliamo dettagliatamente il numero di prestazioni che devono essere rese disponibili dalle strutture sul territorio, con obiettivi precisi da raggiungere. Evidenzio che questo costante impegno di Regione Lombardia per garantire ai cittadini il maggior numero possibile di esami e visite è stato recentemente riconosciuto anche da Agenas: secondo i dati presentati durante un'audizione al Senato, la Lombardia risulta tra le Regioni più virtuose nel recupero del livello di prestazioni pre-pandemia, in particolare per quanto riguarda le prime visite”.

Le critiche dell’opposizione

“Oggi arriva l’ennesima delibera che certifica ancora una volta il disastroso bilancio di Fontana e Bertolaso sulle liste d'attesa in sanità”, ha dichiarato Pierfrancesco Majorino, capogruppo in Regione Lombardia e membro della segreteria nazionale del Partito Democratico. “Il centro unico di prenotazione, nel frattempo, è sparito completamente dai radar. La giunta Fontana dovrebbe cambiare radicalmente marcia. La strada giusta è quella di mettere in discussione le scelte sin qui adottate, come sosteniamo attraverso la legge di iniziativa popolare che stiamo portando avanti registrando un consenso superiore ad ogni nostra aspettativa”. Lo dichiara Pierfrancesco Majorino”.