STEFANIA TOTARO
Cronaca

Reperti del patrimonio artistico iracheno in vendita all’asta: 3 denunciati e beni restituiti all’ambasciata

Indagine dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale coordinata dalla Procura di Milano. Recuperati quattro coni in terracotta e una tavoletta cuneiforme databili tra il III e il II millennio a.C.

La restituzione dei beni archeologici all'ambasciata irachena in Italia

La restituzione dei beni archeologici all'ambasciata irachena in Italia

Monza, 29 gennaio 2025 - Cinque reperti di interesse archeologico provenienti dall’Iraq sono stati restituiti dai carabinieri per la tutela del patrimonio culturale all'ambasciata irachena.

Si tratta di quattro coni in terracotta con iscrizioni reali commemorative della costruzione di edifici templari ad opera del re Gudea di Lagash (circa 2200-2150 a.C.) e di una tavoletta cuneiforme risalente alla III Dinastia di Ur (2100-2000 a.C.), nello specifico al 4° anno del regno di Amar-Suen (2044 a.C.) in quanto nel testo è menzionata una formula di datazione riconducibile al nome del sovrano. Il contenuto, formato da 11 righe tra recto e verso, è un documento amministrativo con un elenco di prigionieri di guerra assegnati al tempio di Shara di Umma e presi in consegna dal governatore della città. 

L’’indagine dei carabinieri del Nucleo di Monza è nata da una segnalazione trasmessa al Comando di Roma dalla stessa Ambasciata irachena dopo che propri funzionari avevano individuato alcuni manufatti archeologici iracheni posti in vendita sul sito internet di una nota casa d’aste milanese. L'inchiesta, coordinata dalla Procura di Milano, ha accertato l’autenticità e la provenienza dei beni culturali per poi disporre il sequestro dei cinque reperti archeologici, risultati effettivamente di provenienza irachena, databili tra il III-II millennio a.C. ed esportati illecitamente da quei territori.

Denunciati i due proprietari dei beni posti in vendita oltre che un dipendente della stessa casa d’aste, contestando ai tre indagati la violazione penale in materia di “alienazione di beni culturali”.