Milano, 5 dicembre 2023 – Una folla di ciclisti aveva bloccato via Vittor Pisani, davanti alla stazione Centrale di Milano, facendo infuriare gli automobilisti rimasti incolonnati. Il motivo del raduno, a maggio 2022, era la registrazione di un video musicale del rapper Rhove, pseudonimo di Samuel Roveda, nato a Rho 22 anni fa.
Per quella biciclettata abusiva il musicista, che ha conquistato le classifiche con il brano “Shakerando“, è ora sotto processo davanti al Tribunale di Milano. È accusato, con altri tre organizzatori della manifestazione, di aver violato il regio decreto del 1931, il "testo unico delle leggi di pubblica sicurezza". Secondo l’articolo 18, infatti, "i promotori di una riunione in luogo pubblico o aperto al pubblico devono darne avviso, almeno tre giorni prima, al Questore".
Comunicazione che, nel caso del raduno in via Pisani seguito da un secondo blitz a Mazzo di Rho nella stessa giornata per proseguire con le riprese, non c’è stata. Il pm Roberta Amadeo ha aperto quindi un’inchiesta a carico di Rhove e degli altri tre, poi sfociata nel processo con citazione diretta a giudizio. Un processo che potrebbe chiudersi con una ammenda per gli organizzatori: i giovanissimi partecipanti, un centinaio, non rischiano invece conseguenze sul fronte penale.
La cronaca della giornata
La chiamata a raccolta dei follower era avvenuta tramite i social, con un appuntamento fissato per le 14 davanti alla stazione Centrale e l’invito a portare le bici.
Si era formato quindi un corteo da via Vittor Pisani fino a piazza della Repubblica, con conseguenti disagi per gli automobilisti. Il raduno abusivo, usando le strade come set, non è un caso isolato nella scena rap e trap milanese.
I precedenti
Un mese prima del raduno in via Pisani decine di scooteroni avevano sgommato alla Barona per un video di MimmoFlow. Ad aprile 2022 era stato Rondo da Sosa a creare il caos lungo corso Buenos Aires con una sfilata di suv. E alla Comasina era spuntata anche una pistola, poi risultata un giocattolo.
Nel 2021 le riprese di un video di Neima Ezza e Baby Gang, a San Siro, era sfociata in una guerriglia urbana. Circa 300 giovanissimi si erano scagliati contro le forze dell’ordine, con lanci di pietre e bottiglie. Per disperdere la massa, che urlava "fuori dalle nostre zone" a polizia e carabinieri in tenuta antisommossa, era stato necessario usare un lacrimogeno.