Tra le tante proposte messe nero su bianco dai governatori alla Conferenza delle Regioni per la riapertura delle attività commerciali, leggasi in primis bar e ristorante, ce n'è una che ha sorpreso un po' tutti gli osservatori: il ritorno delle partite a carte al tavolo del bar. Difficile pensare a una lobby dei pensionati orfani delle interminabili sfide pomeridiane a scopa, briscola o tre sette, più facile ipotizzare che le associazioni dei commercianti abbiano spinto in quella direzione, consapevoli che le partite a carte significano anche consumazioni e quindi incassi. Certo è che, pur lungi da essere considerabile una priorità, il gioco delle carte sarebbe davvero sinonimo di ritorno alla normalità, un po' come la lettura del quotidiano al bar regolata, anche questa non a caso, nella bozza che le Regioni sottoporranno a governo e cts.
Le regole
Ma cosa hanno scritto gli estensori del documento? Che al bar o al risorante "sono consentite le attivita' ludiche che prevedono l'utilizzo di materiali di cui non sia possibile garantire una puntuale e accurata disinfezione, quali ad esempio le carte da gioco". Una frase che fa storcere il naso, giacchè si riconosce l'impossibilità di accertare la sicurezza della pratica in questione. Provate del resto a immagionare quelle vecchie carte napoletane presenti in ogni bar di provincia passate di mano in mano, consumate per generazioni, e perfetto vettore di ogni tipo di virus. Ma ecco trovato il rimedio nelle righe successive: "Viene consigliata una frequente sostituzione dei mazzi di carte usati con nuovi mazzi". Come se fosse possibile ad ogni nuova mano, cambiare il mazzo. Ma anche in questo caso basterebbe un solo contatto col giocatore infettato per innescare una catena pericolsa. Qualora davvero si tornasse a giocare al tavolo, sarebbe allora prioritario rispettare le altre indicazioni fornite nella bozza: obbligo rigorso di utilizzo di mascherina; igienizzazione frequente delle mani e della superficie di gioco; rispetto della distanza di sicurezza di almeno 1 metro sia tra giocatori dello stesso tavolo sia tra tavoli adiacenti. In verità, essendo pensionati quasi tutti i giocatori da bar, la speranza non può che essere riposta nel vaccino anti-Covid, la cui somministrazione proprio in questi giorni interessa la fascia 70-80 anni.
I quotidiani e le riviste
Nei bar, secondo i governatori, si torneranno a sfogliare i giornali seduti ai tavolini, altro comportamento ancora vietato perché considerato ad alto rischio di trasmissione del contagio attraverso il contatto con le pagine toccate da più persone. Come farlo in sicurezza? La risposta: "È consentita la messa a disposizione, possibilmente in più copie, di riviste, quotidiani e materiale informativo a favore dell'utenza per un uso comune, da consultare previa igienizzazione delle mani"