
I criteri in base ai quali riconoscere ai pendolari gli indennizzi per ritardi e disservizi sono cambiati un anno fa
Milano – “Trenord ha omesso da sempre di inserire le corse parzialmente soppresse nel calcolo degli indennizzi”, una violazione denunciata dai comitati dei pendolari ed emersa dagli accertamenti in corso da parte dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART). Come forse si ricorderà, a luglio 2024 l’Authority aveva accolto il reclamo di un abbonato che aveva denunciato come l’indennizzo per i ritardi dei treni regionali dovesse essere calcolato esclusivamente in base ai disservizi verificatisi lungo la linea sulla quale si viaggia abitualmente e non sulla base delle performance della totalità delle linee. Un reclamo relativo, in particolare, all’abbonamento IVOL (“Io viaggio ovunque in Lombardia“).
Da qui è partito un accertamento che, ora, ha rivelato una possibile seconda violazione delle regole da parte dell’azienda ferroviaria regionale: “Nel computo degli indicatori in base ai quali stabilire il riconoscimento dell’indennizzo agli abbonati su una determinata direttrice – si spiega nella nota diramata ieri dai rappresentanti dei viaggiatori – Trenord non avrebbe mai considerato nel calcolo le soppressioni parziali delle corse. L’Autorità ha anche accertato che l’impatto dovuto al mancato conteggio delle cancellazioni parziali sugli indicatori è tale da determinare un incremento delle direttrici indennizzabili. Il mancato conteggio delle limitazioni delle corse e decise senza preavviso adeguato era stato già segnalato in passato dai rappresentanti dei pendolari, anche col precedente sistema dei “bonus”, poi abolito da Regione Lombardia.
Grazie all’inchiesta svolta dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti ora dovranno essere rifatti i conti e, visto che il diritto al risarcimento dura un anno, dovranno essere necessariamente corrette tutte le tabelle sul riconoscimento degli indennizzi dei mesi passati. Non solo, si porrà un freno alla pratica troppo frequentemente adottata di accorciare una corsa a causa del ritardo del treno, causa di gravi disagi per molti utenti. Infine – concludono i comitati – , non è da escludere che, col ricalcolo, non salti fuori una qualche direttrice che abbia superato la soglia di riconoscimento all’indennizzo anche nello scorso mese di gennaio ( chiusosi senza indennizzi ndr). Relativamente alla questione dei titoli integrati, rinnoviamo ancora l’invito a Regione Lombardia ed a Trenord di adeguarsi spontaneamente alla norma che prevede di effettuare il calcolo sulla direttrice che il passeggero utilizza in maniera abituale”.
Stringata la replica inviata ieri da Trenord: “Trenord accoglie i rilievi di ART e conferma la massima disponibilità all’interlocuzione, tuttora in corso, su entrambe le questioni sollevate: le modalità di riconoscimento dell’indennizzo ai possessori di abbonamenti integrati e il computo delle soppressioni parziali nel calcolo”.