DANIELE DE SALVO
Cronaca

Rischio valanghe: in montagna solo con ramponi, attrezzatura alpinistica e artva

Il bollettino del weekend su neve e ghiaccio degli esperti di Arpa Lombardia

Lecco, 22 febbraio 2025 – Ramponi, attrezzatura alpinistica e poi artva, cioè l'apparecchio di ricerca in valanga, pala e sonda. Su Alpi e Prealpi più a nord e in quota il rischio valanghe è moderato, mentre altrove è debole o poco probabile, ma meglio essere attrezzati.

Gli esperti di Arpa Lombardia mentre sondano la neve in quota
Gli esperti di Arpa Lombardia mentre sondano la neve in quota

Secondo gli esperti di Arpa Lombardia in questo weekend sui rilievi lombardi, il cielo è in prevalenza molto nuvoloso o coperto, sebbene non si escludano temporanee schiarite ad alta quota. Precipitazioni assenti, eccetto nevischio su Appennini e Prealpi Occidentali oltre i 1500-1600 metri. Le temperature minime sono stazionarie o in lieve aumento, massime in calo.

La neve

“L'evoluzione meteorologica degli ultimi giorni ha determinato un miglioramento del consolidamento del manto nevoso su tutti i settori, a qualsiasi quota – spiegano nel Bollettino neve e valanghe -. Il persistere della copertura nuvolosa, specialmente sui settori centro meridionali, non favorirà un rigelo ottimale degli strati superficiali del manto nevoso, i quali si potranno presentare umidi o non rigelati sin dal mattino. Globalmente non vi saranno problemi di stabilità significativi, in quanto gli strati risulteranno ben collegati internamente, ed assestati. Sui quadranti settentrionali ed alle quote più elevate, la situazione sarà maggiormente "invernale", con manto nevoso freddo e asciutto. Alle esposizioni ombreggiate neve sgranata e ricostruita, mentre altrove presenza di croste superficiali dovute a vento e a cicli di umidificazione e rigelo. In pochi punti sfavorevoli presenza di locali lastroni instabili, staccabili con forte sovraccarico”.

Le zone a rischio

Le zone più a rischio sono quelle di Retiche Occidentali, Retiche Centrali, Retiche Orientali, Adamello e Orobie. “Le problematiche nivologiche principali sono localizzate alle quote maggiori per la presenza, in prossimità delle creste e nelle zone più predisposte all'accumulo, di lastroni sia a media che elevata coesione – avvertono da Arpa -. Tali lastroni potranno in casi isolati cedere con forte sovraccarico, provocando valanghe di medie dimensioni. Attività valanghiva spontanea in genere poco probabile”. Proprio il cedimento di una cresta di neve accumulata dal vento, è costatata la vita a Cristian Mauri e Paolo Bellazzi, i due amici e colleghi brianzoli di 48 anni morti sabato di due settimane fa in Grignetta, i cui corpi sono stati ritrovati e recuperati solo alcuni giorni dopo. “Le condizioni sono simili a quelle dello scorso weekend – sottolineano dal rifugio Luigi Brioschi, in vetta al Grignone - Sono necessari i ramponi e l'attrezzatura alpinistica invernale.