ROBERTO CANALI
Cronaca

Ristorni per i frontalieri, dal Governo il limite del 4%: “Avremo tagli insostenibili”

In Parlamento proposte regole più stringenti per avere diritto ai fondi. I Comuni si mobilitano: “Le risorse dovrebbero essere distribuite senza tetti”

Ristorni frontalieri. Dalla Regione 13 milioni in aiuto agli enti  locali

L’onorevole Chiara Braga del Pd critica la proposta del Governo che cambia le regole di assegnazione dei ristorni

Varese – Sta diventando un caso politico l’emendamento proposto dal Governo alla legge di bilancio per stringere le maglie dei Comuni di confine beneficiari dei ristorni dei frontalieri. Secondo il Pd, per avere diritto ai fondi i municipi dovranno rispettare il rapporto del 4% tra il numero di frontalieri e la popolazione residente, l’1% in più rispetto ai requisiti in vigore finora. Una differenza che rischia di escludere molti paesi della fascia di confine dall’assegnazione dei contributi che ogni anno il ministero delle Finanze assegna in base alle trattenute alla fonte oltreconfine dei lavoratori italiani.

Un altro colpo subdolo che va a ripercuotersi sui Comuni di frontiera, penalizzandoli e levando loro risorse importanti - denunciano l’onorevole Chiara Braga e il senatore Alessandro Alfieri del Pd -. Si tratta di tagli per le casse, già magre, di miglioni di euro. A cui si aggiunge la volontà del Governo di imporre anche come spendere quei soldi, che i nostri Comuni usano generalmente per sistemare le strade e garantire i servizi sociali”. Un’imposizione calata dall’alto secondo i Dem senza nessun confronto con le amministrazioni locali. La conferma arriva dal sindaco di Varese Davide Galiberti, che ieri ha emesso una nota durissima contro il provvedimento.

“Ai tagli già annunciati dal Governo a discapito di tutti i Comuni, come più volte denunciato dall’Anci arriva un ulteriore taglio riservato a quelli della fascia pedemontana interessata dal fenomeno del frontalierato, Varese e Como in testa, ovvero la decisione di non assegnare più a un numero importante di centri, come Varese, Gazzada, Morazzone, Azzate, Venegono Inferiore e altri, i ristorni diretti dei frontalieri”. Per Varese i ristorni diretti valgono circa 4 milioni, per tanti altri Comuni diverse centinaia di migliaia di euro “che consentono di mandare avanti servizi ed interventi di manutenzione”. L’invito da parte di Galimberti è di assegnare il contributo a tutti i Comuni compresi entro i 20 chilometri dalla fascia di confine, secondo lo schema scelto dal Piemonte. “I ristorni dei frontalieri soprattutto in questo momento di tagli dello Stato agli enti localidovrebbero essere distribuiti direttamente senza alcuna percentuale in rapporto al numero degli abitanti, come avviene da sempre in Piemonte, in funzione del principio di sussidiarietà e autonomia”.