MARIO CONSANI
Cronaca

Caso Maugeri, Formigoni condannato: ascesa e caduta dell'ex Governatore

Per 18 anni alla guida del Pirellone, travolto dall’inchiesta sulla sanità: pena definitiva di 5 anni e 10 mesi

Roberto Formigoni, 71 anni

Milano, 22 febbraio 2019 - Al Pirellone era per tutti il Celeste, stesso appellativo tributato all’imperatore cinese. D’altronde per quasi vent’anni – dal 1995 al 2013 – l’ormai ex presidente Roberto Formigoni, condannato ieri in via definitiva dalla Cassazione a 5 anni e 10 mesi per corruzione, ha guidato la Regione con piglio e un consenso di ampia portata, costruendone la nuova sede e plasmandone l’attività. Nato a Lecco nel 1947, politicamente Formigoni è cresciuto nella Dc. Si è laureato in Filosofia alla Cattolica, ma sulla sua formazione l’impronta forte è stata soprattutto quella di don Luigi Giussani, il fondatore di Cl, di cui Formigoni è stato allievo, tanto da consacrare la sua vita ai precetti del movimento, un aspetto su cui gli oppositori hanno ironizzato per via delle vacanze di lusso al centro dei processi.

Fondatore del Movimento Popolare, alle Europee del 1984 Formigoni fu recordman di preferenze (450mila). Rieletto nel 1989, nel ’93 arrivò la nomina a sottosegretario all’Ambiente del Governo Ciampi. Col debutto di Silvio Berlusconi, Formigoni fece la sua scelta di campo: fuori dal Ppi per fondare il Cdu e poi confluire in Forza Italia e nel Pdl. Un lungo rapporto con il Cavaliere (non sempre idilliaco, tanto che Celeste inizialmente era un aggettivo usato ironicamente anche per distinguerlo dai veri azzurri) fino all’adesione all’Ncd di Angelino Alfano, poi Alternativa popolare e infine in Noi per l’Italia. È agli anni della tarda maturità che risale la svolta “pop” con l’abito da cerimonia sostituito da cravatte sgargianti, camicie hawaiane, giacche dalla foggia poco convenzionale. La più importante delle riforme legate al suo nome è proprio quella del sistema sanitario con l’apertura al settore privato, ambito che poi l’avrebbe travolto. Le indagini scattarono nel 2012, fino ad allora era uscito indenne da altre inchieste giudiziarie come quelle sul crac di Lombardia Risorse, sulla gestione della discarica di Cerro Maggiore, sulle vicende della fondazione Bussolera Branca. È tuttora a processo insieme all’ex consigliere regionale Massimo Guarischi per altre tangenti in cambio d’appalti nella sanità lombarda e indagato insieme agli ex sindaci milanesi per le esondazioni del Seveso. «Sono umanamente dispiaciuto», il commento del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. «Sono amareggiato e dispiaciuto per Roberto Formigoni – afferma il governatore Attilio Fontana – che per 18 anni ha contribuito a sviluppare una incontestabile serie di importanti primati in Lombardia. Non limitiamoci a giudicarlo solo per questa sentenza».