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E' morto Roberto Maroni, da segretario della Lega a ministro: una vita in politica

Nato a Varese nel 1955, aveva 67 anni. E' stato anche governatore della Regione Lombardia, dopo Roberto Formigoni

Roberto Maroni

Roberto Maroni

Milano, 22 novembre 2022 - E' morto Roberto Maroni. L'ex segretario leghista, governatore lombardo e ministro dell'Interno e del Welfare aveva 67 anni e da tempo combatteva con una grave malattia.

La gioventù di sinistra

Roberto Maroni nasce a Varese nel 1955, studia al Liceo classico Ernesto Cairoli e a 16 anni milita in un gruppo marxista-leninista di Varese; fino al 1979 frequenta il partito d'estrema sinistra Democrazia Proletaria. Si iscrive all'università e si laurea in Giurisprudenza.

La svolta autonomista

Dall'incontro con il concittadino Umberto Bossi, tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, nasce la svolta autonomista con l'adesione alla neonata Lega Lombarda che nel 1989 diventa Lega Nord.  Maroni è stato dal 1990 al 1993 segretario provinciale della Lega Nord di Varese per poi diventare consigliere comunale di quella ricca e prosperosa città lombarda, vero "enclave" della lega bossiana. Il suo battesimo di fuoco alla Camera dei Deputati avviene nel 1992, poi coronato dall'elezione a presidente dei deputati della Lega Nord.

Al governo col centrodestra

Dopo la vittoria del Polo delle Libertà nel 1994 diventa vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno del governo Berlusconi.Nel 1996 viene confermato deputato nella lista proporzionale della Lega nella circoscrizione III Lombardia 1. Diviene così componente della giunta per le autorizzazioni a procedere in giudizio, della XIV commissione permanente politiche UE, del comitato parlamentare per i procedimenti d'accusa e commissione parlamentare per le riforme costituzionali. Nel 1999 assume la responsabilità di coordinatore della segreteria politica nazionale della Lega. Durante il governo  Berlusconi III  (terminato nel maggio 2006) Roberto Maroni è stato Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali (altrimenti detto del Welfare), incarico che ha svolto con capacità ed equilibrio, pur non essendo esente da critiche mosse in prevalenza da componenti dell'opposizione, spesso in disaccordo con le sue scelte di fondo. Nel IV governo Berlusconi (dal mese di maggio 2008) dopo la breve esperienza del 1994 torna al ministero dell'Interno. Negli anni che vanno dal 2008 al 2011 si distingue per l'operato particolarmente proficuo nel campo della lotta alla criminalità organizzata conseguendo importanti risultati.

Segretario della Lega

Inizia un periodo poi all'interno della Lega Nord in cui Roberto Maroni assume posizioni politiche sempre più spesso divergenti a quelle del leader Bossi e dalla sua cerchia più stretta. Si crea di fatto una corrente che vede in Maroni un nuovo punto di riferimento. A seguito del cosiddetto "scandalo Belsito" (accusato di appropriazione indebita dei rimborsi elettorali) Bossi rassegna la dimissioni da segretario federale all'inizio di aprile 2012. Il 1º luglio successivo Maroni diventa nuovo segretario. Il simbolo del partito viene modificato: scompare la parola Bossi la quale viene sostituita con Padania.

Governatore lombardo

Nell'ottobre 2012 viene ufficializzata la candidatura di Maroni alla presidenza della Regione Lombardia nelle elezioni anticipate del 2013, che ottiene una vittoria schiacciante sugli avversari: Maroni succede al presidente Roberto Formigoni. L'8 gennaio 2018, durante una conferenza stampa, Maroni annuncia la volontà di non ripresentarsi alle elezioni regionali previste per il 4 marzo 2018 per motivi personali e lancia la candidatura di Attilio Fontana, sostenuta da Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia.

La malattia

Il 30 settembre 2020, ufficializza la sua candidatura a sindaco di Varese, in vista delle elezioni comunali del 2021. Il 6 giugno 2021, tuttavia, annuncia il ritiro della candidatura per gravi problemi di salute. Il 20 ottobre 2021, nominato dalla ministra Luciana Lamorgese, si è insediato come presidente della Consulta per l’attuazione del protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura e del caporalato, organo del Ministero dell'interno.