Il tema, per la sua complessità e gli infiniti risvolti, attira sempre l’attenzione dell’opinione pubblica accendendo discussioni. Oggi, dopo alcuni mesi in soffitta, si torna a parlare di energia nucleare in Italia. A riaccendere il dibattito Matteo Salvini, uno dei più grandi sostenitori della introduzione delle centrali nella penisola. Addirittura, provocando, il leader del Carroccio era arrivato a dire di volerne una "nella mia Milano, nel mio quartiere, Baggio". Oggi il ministro, nel contesto dell’incontro “Il nucleare italiano nella sfida al cambiamento climatico” organizzato da iWeek presso l'Università di Pavia, ha rilanciato il suo interesse dicendosi anche disposto a riproporre un altro referendum: “Io lo farei anche domani mattina”, ha detto Salvini. Non sarebbe la prima volta infatti che agli italiani verrebbe chiesta un’opinione sul nucleare.
Il vecchio referendum
Nel 1987 furono riproposti tre quesiti diretti ad abolire le norme sulla realizzazione e gestione delle centrali nucleari, i contributi a Comuni e Regioni sedi di centrali nucleari, le procedure di localizzazione delle centrali nucleari e due quesiti tendenti ad abrogare l'insieme di norme, contenute nella legge 27 dicembre 1977, n. 968 sulla disciplina della caccia in Italia in termini di specie cacciabili, tempi consentiti, modalità della caccia e altri aspetti particolari che contrastavano con le stesse proclamazioni della legge sulla priorità dell'esigenza di tutela della fauna selvatica.
Il disastro di Černobyl', avvenuto nel 1986, condizionò la campagna elettorale: le cause di Černobyl' andavano ricercate, oltre che in errori umani, nell'arretratezza tecnologica e nell'insufficiente attenzione che i progettisti sovietici avevano dato alle misure di sicurezza, ma in Italia ambientalisti e socialisti vollero che si votasse per porre un altolà alla costruzione di centrali nucleari in Italia.
La posizione di Fontana
Presente all’Università di Pavia anche il governatore di Regione Lombardia, Attilio Fontana, che non si è sottratto alla domanda sulla sua posizione sul nucleare: “Lo dico da sempre: io sono assolutamente favorevole ad affrontare il tema. Dobbiamo cercare di utilizzare tutte le opportunità che la scienza ci mette a disposizione. Poi, strada facendo, se una di queste opzioni si rivelerà migliore delle altre si potranno fare delle scelte”, poi per concludere lo spirito e la linea guida: “Non dobbiamo chiudere nessuna porta. Io sono per l’elettrico, per i biocarburanti, per l’idrogeno, per il nucleare: ogni forma va studiata e approfondita”.