Milano, 2 febbraio 2023 - Domani, 3 febbraio, è San Biagio, conosciuto come il protettore della gola. Ma chi era questo santo e quali sono le tradizioni legate alla sua figura e a questo giorno?
San Biagio
Biagio di Sebaste, noto come san Biagio (III secolo – Sebaste, 316), è stato un vescovo cattolico e santo armeno, venerato come santo dalla Chiesa cattolica (vescovo e martire) e dalla Chiesa ortodossa. Il martire Biagio è ritenuto dalla tradizione vescovo della comunità di Sebaste in Armenia al tempo della “pax” costantiniana; il suo martirio, avvenuto intorno al 316, è spiegato dagli storici con una persecuzione locale dovuta ai contrasti tra l’occidentale Costantino e l’orientale Licinio. Nell’VIII secolo alcuni armeni portarono le reliquie in Italia. Biagio di Sebaste, noto come san Biagio, è venerato come santo sia dalla Chiesa cattolica che dalla Chiesa ortodossa.
Protettore della gola
I fedeli si rivolgono a san Biagio nella sua qualità di medico, anche per la cura dei mali fisici e in particolare per la guarigione dalle malattie della gola.
Protettore delle attività agricole
San Biagio è anche protettore degli animali e delle attività agricole. Ma anche dei cardatori di lana per i pettini di ferro che si dice fossero gli strumenti del suo martirio, degli animali e delle attività agricole.
Patrono degli animatori
In mancanza di un santo patrono a loro dedicato, a cavallo tra il 2013 e il 2014 alcune équipe d'animazione l'hanno eletto a protettore, indicandolo come patrono degli animatori.
La leggenda
Il potere taumaturgico sulla gola arriva da un episodio leggendario. Si racconta infatti che durante una persecuzione contro i cristiani, Biagio venne processato e poi condannato a morte: e mentre veniva condotto al martirio una donna gli portò il figlioletto che stava soffocando per una lisca di pesce che gli si era conficcata in gola. San Biagio lo benedisse e la sua benedizione fu miracolosa per il bambino. Per questo motivo nel giorno della sua festa, cioè oggi, il sacerdote tocca la gola dei fedeli con l'imposizione di due candele incrociate.
L'antico detto milanese
Dedicati al santo anche un paio di detti in meneghino: "San Biàs a l’ te presèrve la góla da i rèsche de pèss e da töt ol rèst" (ovvero "San Biagio ti preservi la gola dalle lische di pesce e da tutti i malanni"). E "San Bias el benediss la gola e el nas" (San Biagio benedice la gola e il naso).
Il panettone di San Biagio
Il 3 febbraio, a Milano, oltre alla benedizione della gola, si mangi il “panettone di san Biagio”, in genere avanzato durante le feste di Natale. Questa usanza ha preso il via da un'antica leggenda popolare, secondo cui una donna, appena prima di Natale, si recò da un tal Frate Desiderio per fare benedire il panettone che aveva preparato per la sua famiglia. Il frate, in quel momento alquanto impegnato, le chiese di lasciargli il dolce e di passare a prenderlo dopo qualche giorno, perché lo avrebbe benedetto appena ne avrebbe avuto il tempo. Solo dopo Natale, però, il prelato si accorse di avere ancora in canonica il panettone, del quale si era completamente dimenticato. Essendo ormai secco, il frate pensò che anche la donna se ne fosse dimenticata e quindi lo mangiò nei giorni successivi, per non buttarlo. Solo il 3 febbraio la donna si presentò dal frate per avere indietro il suo panettone benedetto. Frate Desiderio, dispiaciuto per averlo già mangiato, si recò comunque in canonica a prendere il recipiente vuoto da restituire alla donna. Qui la sorprendente scoperta: c’era un panettone grande ben due volte quello che gli era stato lasciato a dicembre. Un miracolo, dunque, avvenuto proprio nel giorno di San Biagio, protettore della gola. Da allora l’usanza è quella di consumare un panettone, definito appunto di San Biagio, proprio in questo giorno.
Pane benedetto
Al termine della santa messa di San Biagio, l’usanza di distribuire pani benedetti si ritrova in molte cittadine italiane.
La torta di San Biagio nel Mantovano
La Torta di San Biagio è il dolce tipico di questa festività a Cavriana, nel Mantovano, e cardine di una manifestazione che si tramanda da più di 450anni. La leggenda vuole dunque che la ricetta sia molto antica e che originariamente la torta a base di mandorle avesse un diametro di oltre tre metri. Questa veniva poi tagliata ed offerta al pubblico convenuto in Piazza Castello. Già nel 1600, infatti, dai mandorli di Cavriana si raccoglievano mandorle dal gusto particolare e intenso; questo frutto veniva addirittura da tutti considerato afrodisiaco e, nei mesi invernali gli stessi Gonzaga ne acquistavano grandi quantità per deliziare il palato dei nobili di corte.
Una guglia del Duomo di Milano
Il nome di San Biagio è molto legato alla città di Milano. In onore del santo vi è anche una sua statua posizionata su una guglia del Duomo di Milano: si trova al primo ordine del camminamento Nord della Cattedrale (verso Corso Vittorio Emanuele)
Il reliquiario a Brescia
Moltissime chiese custodiscono almeno un frammento del corpo di San Biagio. A Brescia, nel tesoro della chiesa di San Lorenzo, si conserva il reliquiario di San Biagio contenente alcuni denti e un osso del santo.
Il Panettone World Tour 2023
Dopo il successo della scorsa edizione, torna il giro intorno al mondo in diretta streaming dedicato al Panettone: proprio domani, venerdì 3 febbraio, in occasione della Festa di San Biagio, protettore della gola, Coppa del Mondo del Panettone organizza la seconda edizione del Panettone World Tour, un evento unico che ci porterà da una parte all’altra del globo per parlare del dolce lievitato più famoso. In diretta, sul canale Youtube e la pagina Facebook, a partire dalle 9:00 (ora italiana) Mastro Piff, ideatore della Coppa del Mondo del Panettone, insieme a Livia Chiriotti Direttrice di Pasticceria Internazionale, si collegheranno con i laboratori dei mastri pasticceri da diversi Paesi nel Mondo da Oriente ad Occidente per conoscere il loro lavoro e la tradizione del dolce italiano nel loro paese. Quest’anno il tema dell’evento prende spunto dall’inchiesta “Who Controls Panettone? The Gold Rush Is On”, realizzata sul New York Times dalla giornalista Julia Moskin, che parteciperà in diretta dalla redazione di New York e la discussione toccherà diversi paesi tra cui Italia, Giappone, Australia, Inghilterra, Perù, Brasile e Stati Uniti d’America. Durante la diretta sarà annunciata la prima data delle selezioni Italiane, il primo dei tre appuntamenti in cui i mastri pasticceri si sfideranno per conquistare la partecipazione alla finalissima del 2024.