ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

San Donato, degrado e bivacchi: l’ex hotel a 4 stelle ora è un covo di disperati

Il “Rege" è chiuso da oltre un anno ed è all’asta, ma ormai è un ritrovo per sbandati. Appello del sindaco alla Prefettura

Il Rege Hotel di San Donato

San Donato (Milano) - Rifiuti, tracce di bivacchi e intrusioni nell’ex albergo a 4 stelle e nel vicino residence. È la situazione del Rege hotel, chiuso da oltre un anno in seguito ad una procedura fallimentare e diventato negli ultimi mesi meta di abusivi.

La zona si trova al confine tra San Donato e Milano, a ridosso della Paullese. A pochi passi dall’albergo c’è un’azienda di macchinari per l’industria siderurgica, la Sms group, mentre ad un centinaio di metri si trova un McDonald’s; poco più in là, l’imbocco delle tangenziali.

Un’area ben servita sul fronte viabilistico ma lontana dai centri abitati e, la sera, piuttosto isolata. Nonostante la recinzione esterna, l’albergo al civico 2 di via Milano è facilmente accessibile. Lungo il perimetro della struttura si notano rifiuti, vecchi frigo-bar e resti di giacigli improvvisati nei punti più riparati dalle intemperie, in particolare il seminterrato.

Sul retro dell’edificio, alcune porte e finestre hanno segni di forzatura, tant’è che su una parete sfondata è stato posizionato un pannello di legno, forse per chiudere un "buco" e scoraggiare eventuali presenze non autorizzate. Ancora. In quello che un tempo doveva essere un déhors è crollato il telone di copertura, un ulteriore elemento che contribuisce a trasmettere un’impressione di trascuratezza. C’è chi riferisce di aver visto panni stesi sui balconi di alcune stanze, a riprova del fatto che qualcuno si è intrufolato anche ai piani superiori.

Sull’altro lato della strada c’è il Rege residence, un insieme di 10 camere che, a sua volta, sembra essere stato oggetto d’intrusioni e occupazioni abusive, come denotano alcune porte d’ingresso, semi aperte e con segni di scasso, oltre ai rifiuti lasciati in giacenza vicino alle scale. Rifiuti in bella vista anche all’esterno del complesso, lungo la cancellata. Dalla strada è possibile vedere, al primo piano dell’edificio, alcune imposte aperte e un scarpe su uno dei balconi.

C’è da chiedersi se l’area sia un punto di approdo per disperati e senzatetto, oppure ospiti anche periodici rendez-vous tra pusher e clienti. Durante un prossimo incontro in Prefettura il sindaco di San Donato Francesco Squeri, che ha già sollevato il problema, tornerà a chiedere attenzione per quel comprensorio, dove si rende evidentemente necessario uno sgombero. Intanto l’albergo, nato come punto di approdo per i viaggi di lavoro, con 102 stanze e a pochi chilometri dall’aeroporto di Linate, è in vendita all’asta. Una sua eventuale acquisizione potrebbe far segnare una svolta e un rilancio. Situazioni analoghe si sono registrate anche a Cascina Sestogallo (San Giuliano) e all’ex cartiera di via Liberazione, a Peschiera Borromeo.