MAURO CERRI
Cronaca

San Patrizio: il Covid non spegne la festa. Le pinte si alzano a casa

L'appuntamento con il patrono d'Irlanda irrinunciabile anche per molti milanesi. Per il secondo anno di fila le celebrazioni segnate dalla convivenza con il virus

Porta Romana illuminata di verde

Milano - Secondo San Patrizio in tempi di coronavirus. Da anni ce ne siamo appropriati, un po’ come per Halloween. E' la festa del patrono d’Irlanda, dove la ricorrenza che si celebra oggi vale quanto il Natale o la Pasqua. Là tutto si ferma il 17 marzo e la gente scende in strada tra riti religiosi e celebrazioni pagane. Quest’anno è già tutto bloccato per i motivi che conosciamo, niente cortei né bisbocce al pub ma non mancherà chi alzerà le pinte di stout - la birra scura, fra i simboli dell'isola - al cielo da casa, sfoggiando il trifoglio verde. 

Sulla rotta Milano-Dublino

Qui a Milano il San Patrick’s Day da qualche tempo era diventato l’antipasto della primavera, la prima occasione buona dell’anno per buttarsi fuori da casa la sera e curiosare al Pogue Mahone's, il primo ad aprire e il più noto, o al Mulligans, tanto per citare due irish pub fedeli alla tradizione, oppure per partecipare ai tanti eventi in odor di birra, balli e business. Oggi sono pochi i motivi per danzare e sbicchierare e pure a trovarli non si può proprio fare. Però, religiosi o meno, ci si può affidare lo stesso a questo Santo coraggioso, la cui incredibile storia si dissolve nella leggenda. Se è riuscito a sconfiggere i serpenti e cacciarli dall’Irlanda, potremmo chiedergli di fare lo stesso con le corone dell’odioso virus, infilarle tutte in un sacco e buttarle per sempre nel Pozzo senza Fondo. Allora sì potremo tornare a fare festa.

Flash-mob all'irlandese

Questa notte, intanto, Porta Romana si è illuminata del colore verde della terra d'Irlanda. Una sorta di flash-mob per festeggiare San Patrizio: sono stati esposte anche tre bandiere irlandesi, il tricolore bianco, rosso e arancio. Un modo per unire la comunità dei tanti fan milanesi della festa. Nella speranza che sia l'ultima volta che dobbiamo celebrarla nelle nostre case, levando le pinte da soli piuttosto che in una liberatoria baldoria collettiva.