Delle 100 città più “smart” d’Italia, 34 sono in Lombardia e la rombante Milano svetta in testa alla classifica. Ma si tratta solo di grandi città: al secondo posto nazionale troviamo infatti Credera Rubbiano, un comune di 1.500 anime in provincia di Cremona. Anzi, nella top 8 – eslcuso il capoluogo – ci sono soltanto comuni sotto i diecimila abitanti. L’indice è stato stilato da Blum e dalla società di consulenza Prokalos per la piattaforma City Vision e misura il grado di “smartness” di tutti i comuni italiani su una scala da 10 a 100.
Cosa significa smart? È un insieme di indicatori legati alla qualità dell’economia, dell’ambiente, della vivibilità, della mobilità, della popolazione e della governance di un luogo. In tutto, City Score considera 30 indicatori specifici. Qualche esempio: il reddito medio pro capite, il numero di nuove aziende, il tasso di occupazione, la percentuale di raccolta differenziata, la qualità dell’aria, l’energia prodotta da rinnovabili, la connessione internet, il prezzo medio delle case, il numero di farmacie, le piste ciclabili, i tempi di percorrenza per raggiungere caselli e stazioni, la percentuale di laureati, la parità di genere e la partecipazione elettorale.