Milano, 7 gennaio 2025 - Il primo mese dell'anno, in numerose zone della Lombardia, si illumina dei bagliori dei falò dedicati a Sant'Antonio Abate. A metà fra celebrazione religiosa e rito propiziatorio, legato alle tradizioni della civiltà contadina, i festeggiamenti segnano, idealmente, un momento di buon auspicio per l'anno appena iniziato e la stagione del raccolto. Le pire roventi rappresentano, invece, quanto di brutto e sfortunato si vuole mettere da parte dei dodici mesi terminati di fresco. A Varese - probabilmente la zona della Lombardia dove la tradizione è più sentita - nel fuoco si gettano biglietti di carta in cui i partecipanti annotano i desideri per il loro futuro prossimo.
Il falò di Sant'Antonio anticipa gli appuntamenti con le "giobie" (o "giubiane", a seconda della zona), roghi di fantocci diffusi soprattutto fra Basso Varesotto e Alto Milanese, ma anche in Brianza. Tutti gli eventi a base di accensione di fuochi sono stati in qualche modo salvati dallo Stato, che ha escluso le rassegne delle tradizione dalle manifestazioni in cui sono vietati roghi di materiale di scarto.