Il virus Oropouche si trasmette all'uomo attraverso un vettore specifico, il Culicoides Paranensis: un moscerino tropicale diffuso in Sud e Centro America ma che sino ad oggi non è mai stato individuato in Europa. Gli esperti dell'Istituto superiore di sanità a metà giugno, quando in Veneto è stato scoperto il primo caso di Oropouche in Europa, hanno rassicurato la popolazione circa potenziali rischi di trasmissione "autoctona" del virus: in Italia abbiamo insetti della specie Culicoides, ma non il vettore specifico, il Paranensis, e anche altri potenziali vettori secondari segnalati in letteratura (come la zanzara Culex Quinquefasciatus o la Aedes Aegypti) al momento non risultano presenti nella nostra penisola. In Europa non sono mai stati individuati casi di trasmissione autoctona di questo virus, e "ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana di Oropouche", ricordano dall'Asst Fatebenefratelli-Sacco.
CronacaFebbre Oropouche, accertati due casi virali in Lombardia: cos’è e quali sono i sintomi