Arnaldo Liguori
Cronaca

Febbre Oropouche: due casi accertati in Lombardia

Il virus si trasmette attraverso zanzare e moscerini, ma non in modo autoctono in Italia: cosa sappiamo

A sinistra, il virus dell'infezione Oropouche. A destra, il moscerino Culicoides Paraensis, principale vettore virale

A sinistra, il virus dell'infezione Oropouche. A destra, il moscerino Culicoides Paraensis, principale vettore virale

La febbre Oropouche è una malattia virale trasmessa principalmente dalle punture di insetti, in particolare da zanzare del genere Culex Quinquefasciatus e dai moscerini Culicoides Paranensis (entrambi individuati in Europa). Questa malattia è endemica in alcune regioni dell'America Latina, soprattutto in Brasile, ma può verificarsi anche in altre aree tropicali. Negli ultimi giorni sono stati accertati quattro casi in Nord Italia, due in Veneto e due in Lombardia, ma le autorità rassicurano: non sono mai stati individuati casi di trasmissione autoctona.

I sintomi della febbre Oropouche si manifestano generalmente tra 4 e 8 giorni dopo l'infezione. I più comuni includono febbre alta, mal di testa intenso, dolori muscolari e articolari, nausea e vomito. Possono anche comparire eruzioni cutanee e fotofobia. Sebbene i sintomi siano simili a quelli di altre malattie tropicali come la dengue, la febbre Oropouche raramente è mortale. Tuttavia, può causare notevole disagio e debilitazione temporanea.

La trasmissione del virus avviene principalmente tramite la puntura di zanzare infette. Il ciclo di trasmissione coinvolge animali selvatici, principalmente uccelli e mammiferi, che fungono da serbatoio del virus. Le zanzare si infettano pungendo questi animali e possono poi trasmettere il virus agli esseri umani.

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