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Cronaca

Sciopero dei mezzi pubblici. Perché è (quasi) sempre di venerdì?

Anche domani, venerdì 26 maggio 2023, è annunciata l’astensione dal lavoro nel settore dei trasporti

Sciopero del trasporto pubblico venerdì 26 maggio 2023

Milano, 25 maggio 2023 – Sciopero dei trasporti con treni, bus e metro a rischio. Ed è venerdì, il solito venerdì nero per centinaia di migliaia di cittadini a partire dai pendolari. Ma perché proprio sempre o quasi di venerdì?

Il diritto allo sciopero

Va ricordato che lo sciopero è un diritto inalienabile dei lavoratori e dei sindacati che li rappresentano e nel caso dei trasporti o dei servizi pubblici non bisogna dimenticare che debbono rispettare una serie di “paletti” sulle tempistiche, sulle modalità, orari e giorni prescelti.

Assicurare i servizi minimi

Come va considerato che in caso di necessità può essere adottata una ordinanza di precettazione, su richiesta della Commissione di garanzia oppure, in caso di necessità e urgenza, d’ufficio, da parte del Presidente del Consiglio, di un un Ministro delegato, se lo sciopero a valenza nazionale, oppure dal Prefetto se è a dimensione locale. L’ordinanza può prevedere il differimento, spostamento magari unificando lo sciopero ad altri già proclamati: la riduzione oraria; decidere livelli minimi di funzionamento del servizio, compatibili col godimento dei diritti della persona. Questi i diritti e i doveri dei lavoratori e delle loro rappresentanze di categorie che però non possono ledere oltre a un certo punto quello dei cittadini di godere di un servizio pubblico. Il caso tipico sono le fasce orarie durante le quali il servizio di trasporto pubblico è comunque garantito.

Perché di venerdì?

E allora perché i dipendenti pubblici scioperano quasi sempre di venerdì e molto ma molto meno negli altri giorni della settimana? Il compito di un sindacato degno di questo nome è ottenere la massima adesione possibile a uno sciopero per avere un a maggior forza nella trattativa con un’azienda privata e pubblica che sia.

Maggior astensione dal lavoro

Ma il venerdì, secondo alcune inchieste, però nel campo dei trasporti pubblici non è uno dei giorni di maggior assalto ai mezzi. Eppure lo sciopero è sempre di venerdì? La risposta è semplice: uno sciopero, ad esempio di martedì avrebbe meno adesioni. Alla protesta dei venerdì allo zoccolo duro di chi comunque protesterebbe si aggiungo i lavoratori indecisi e magari contrari. Perché il venerdì vuol dire ponte o scuole con orario ridotto oppure assicura un periodo di riposo per espletare le proprie esigenze particolari,(andare a trovare un genitore o un parente lontani?), e il gioco può valere la candela anche per chi non è proprio convintissimo soprattutto dell’utilità di un istituto di protesta che negli anni ha perso sempre più il suo valore in fase di contrattazione.

Smart working

Va aggiunto che il valore dirompente e i disagi del fermo dei mezzi di trasporto in parte sono stati diluiti dalla possibilità per moltissimi lavoratori di utilizzare lo smart working. Della serie scioperate pure e vi sono vicino ma io da casa lavoro egualmente e non sono costretto a farmi in quattro per raggiungere la ditta. E allora sciopero sia. #divenerdì naturalmente