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Ricercatori in azione con i cani molecolari
Milano, 30 maggio 2019 - Escono di casa e si dissolvono. Si lasciano alle spalle la famiglia o una vita di solitudine. Troncano all’improvviso la loro vita pubblica. Oppure si allontanano per vagare condotti dove capita dalla confusione che domina nella mente, dalla perdita di orientamento per chi soffre di Alzheimer. A volte la cronaca si impossessa delle loro storie. Più spesso li inghiotte l’anonimato. Un drammatico fenomeno sociale monitorato nella relazione semestrale del Commissario del Governo per le persone scomparse, Mario Papa. Dal 1974 (anno di avvio delle statistiche) al 31 dicembre 2018 in tutta Italia sono state 229.687 le persone scomparse secondo i dati forniti dalla Direzione centrale della Polizia criminale del Dipartimento di pubblica sicurezza. Di queste ne sono state ritrovate 171.974. Nel computo sono inseriti anche i cittadini stranieri portati in Italia dai vari flussi migratori che fuggono dai centri di accoglienza e i minori stranieri di cui si perdono le tracce.
Stando al Commissario straordinario del Governo al 31 dicembre 2018 erano 57.713 le persone ancora da rintracciare, di cui 14.504 maggiorenni (5.928 italiani e 8.576 stranieri), 41.655 minorenni (2.412 italiani e 39.243 stranieri), 1.554 maggiori di 65 anni (1.311 italiani e 243 stranieri). La Lombardia è la terza regione per numero di scomparsi con 6.103 (dopo la Sicilia con 16.635 e il Lazio con 8.023). Gli scomparsi lombardi erano 5.360 alla fine del 2017. La crescita di 743 unità era in linea con il trend nazionale: nel 2018 sul suolo nazionale sono sparite 4.723 persone in più rispetto all’anno precedente. Un incremento legato in larga parte all’immigrazione. Con Lazio, Campania e la Sicilia, la Lombardia è la regione dove risulta più allarmante il problema della scomparsa di minori e di giovani. Molti vengono ritrovati nelle prime 48 ore, per altri passa molto tempo. Altri ancora non vengono ritrovati.
Un discorso a parte è quello dei cadaveri non identificati: 903 in tutta Italia al 31 dicembre dello scorso anno, la maggior parte nel Lazio (240, 225 nella sola provincia di Roma) e in Lombardia (126). Si tratta di decessi negli ospedali di persone senza identità o di corpi di persone senza nome che non sono state vittime di reato. Nel 2002 nasce, per iniziativa di alcune famiglie di persone scomparse, l’Associazione Penelope. Oggi Penelope Italia è una onlus con 15 sezioni territoriali. Quattro anni dopo i genitori di Chiara Bariffi, la ragazza di Bellano sparita nel 2002, danno vita a Penelope Lombardia. Francesco, il padre, è il primo presidente. Oggi conta 36 soci, sede operativa alla Protezione civile di Cinisello Balsamo, con il presidente Vincenzo Acquachiara è anche vice presidente di Penelope Lombardia. Indirizzo di posta elettronica info@penelopelombardia.org.
«Si fatica - dice la presidente Valentina Zaniolo - a trovare nuovi associati. Le famiglie si avvicinano al momento. Poi, risolto il caso in uno modo o nell’altro, si distaccano. È fisiologico. Noi forniamo un supporto morale e anche quello legale se viene aperto un fascicolo giudiziario. Ci mettiamo in contatto con carabinieri e polizia, diamo alcuni suggerimenti per le ricerche, qualche indicazione sugli ambienti e le frequentazioni della persona scomparsa. Ogni Prefettura ha un suo piano di ricerca. Quasi sempre il nucleo centrale è rappresentato dai vigili del fuoco. In un secondo tempo vengono chiamati la Protezione civile e per i casi in montagna il Soccorso alpino. Il punto è che il piano non scatta in automatico. Per esempio, spesso non avviene per gli anziani over 65 con patologie neurodegenerative. In base alla nostra esperienza sono proprio queste le persone che si allontanano con frequenza maggiore. Noi ci battiamo perché ci sia invece questo automatismo e il piano venga comunque attuato. Una cosa importante. Nel modello 45 di denuncia di scomparsa si scrive ‘allontanamento volontario’. Sarebbe più opportuna la dicitura ‘mancato rientro’, che non presuppone la volontarietà del gesto e lascia aperto un ventaglio di più ipotesi».