Brescia – Inizio d’anno scolastico complicato per le scuole lombarde che partiranno con oltre 20mila supplenze e, in molti casi, senza dirigenti scolastici e senza Dsga. Il dato di partenza è che ci sono 16.667 posti vacanti per il personale docente, di cui 11.287 sono disponibili per la stabilizzazione. Attualmente, come riferito dal segretario della Flc Cgil Lombardia, Massimiliano Conca, sono in corso le procedure per i primi 6mila posti. Dall’1 settembre saranno avviate le immissioni in ruolo per gli altri 5mila: per questi ci sarà tempo fino al 31 dicembre. “Noi auspichiamo che non si arrivi a quella data e che per ottobre le operazioni siano concluse – sottolinea Conca -. Attualmente, dei 6.000 posti, le rinunce sono state poche, nell’ordine delle 50, 60, ma il dato non è definitivo, perché fino alla presa in servizio il docente può comunque rinunciare. E considerando che molti sono anche nelle Gps e potrebbero avere un posto sotto caso, parliamo di dati non definitivi. Il succo, però, che all’inizio delle lezioni mancheranno i 5mila della seconda fase delle immissioni in ruolo, più gli altri quasi 6mila posti vacanti, più 13mila docenti dell’organico di fatto, quindi partiamo con quasi 25mila docenti in meno”.
Le province periferiche sono quelle più complesse, ma c’è anche il caso di Brescia che ha territori poco attrattivi (in particolare le valli), per cui sconta annualmente questi problemi, che si riversano poi sulla continuità didattica, sulle famiglie e gli studenti. Disagi importanti sono anche per i docenti che, nell’ambito dei concorsi regionali, si trovano ad esser catapultati in province diverse da quelle di residenza. “Abbiamo ad esempio una docente di Desenzano che deve andare a Milano, e, deve restare per 3 anni. L’abbonamento non è economico, incide molto rispetto allo stipendio”, sottolinea Conca. La precarietà non è solo dei docenti. “Abbiamo 200 scuole senza dirigente, 700 senza Dsga. Per questi ultimi, saranno coperti 369 posti, con il passaggio di fuzione, ma ne restano altri 350 su cui si dovrà procedere con nomina annuale. Una scuola che inizia senza Dsga e magari un reggente, non è che inizia benissimo”. In generale, “il sistema di reclutamento, nonostante i numerosi tentativi di intervento, si dimostra inefficace, perché figlio di politiche estemporanee e disorganiche. A farne le spese sicuramente migliaia di studenti e famiglie, condannati all’ennesimo valzer di cattedre di inizio anno, ma anche migliaia di precari, che continuano a non vedere soddisfatte le legittime aspettative lavorative e di vita. Prepariamoci ad assistere al solito inizio anno caotico”.