FEDERICA PACELLA
Cronaca

Scuola, neo-presidi beffati: "I nostri posti assegnati ai bocciati del 2017, dov’è finito il merito?"

La Lombardia era la regione più ambita: 4mila candidati per 156 direzioni. La denuncia: abbiamo superato l’esame, siamo stati scavalcati dalla politica

I candidati hanno affrontato una prova molto complessa superata solamente dal 7% di loro

I candidati hanno affrontato una prova molto complessa superata solamente dal 7% di loro

Milano – Invisibili, nonostante il merito di aver superato una complicata prova preselettiva. Sembra una beffa quella che sta coinvolgendo i 1.700 aspiranti dirigenti scolastici che, il 23 maggio, hanno superato la prova (i candidati erano quasi 25mila) per coprire i 587 posti di dirigente scolastico messa a bando in Italia.

La Lombardia era stata la regione più gettonata, con ben 4.000 candidature per 156 posti. Il concorso si sarebbe dovuto chiudere entro luglio, ma ci sono stati dei rallentamenti, a fronte dei quali è stato approvato l’emendamento proposto dai deputati Latini, Loizzo e Miele, che porta dal 40% al 100% i posti che possono essere coperti dai riservisti del concorso del 2017. "In sostanza – spiega A., aspirante dirigente per la Lombardia – noi che, per merito, abbiamo superato una prova complicata, ci vediamo superare da chi è stato bocciato nel 2017, che ha fatto poi ricorso ed ora ha ricevuto una sanatoria politica col decreto Milleproroghe. Per stessa ammissione dei riservisti del 2017, con cui ci siamo confrontati, questo è stato possibile grazie a relazioni che loro hanno all’interno di gruppi parlamentari. Vorremmo sapere dove è il merito, di cui il Ministero si fregia nel nome". Siciliana di origine, A. sottolinea quanti sacrifici e impegno ci siano voluti per superare una prova difficile, passata solo dal 7% dei candidati. "Di fatto, il nostro concorso che doveva terminare entro luglio, è stato rallentato. La prova scritta è stata portata a ottobre, e con questa scusa il 40% dei posti dei riservisti è diventato il 100% con l’emendamento presentato il 31 maggio. Il merito, quindi, non serve a nulla".

Oltre ai riservisti del 2017, ci sono anche i bocciati della prova preselettiva del 2024 che si stanno apprestando a fare ricorso e che, secondo quanto constatato dal 7% dei meritevoli, sono già convinti di sedersi a far lo scritto. "Chi è corretto, chi rispetta le regole, viene scavalcato e rimane indietro", è l’amara constatazione di A. La delusione e la rabbia sono però condivise da molti dei meritevoli: in 600 tra i 1.700 che hanno superato la prova, si sono già riuniti in un Movimento Nazionale spontaneo. "In qualità di aspiranti DS, mossi dalla passione, dallo studio e dagli ideali di meritocrazia e rispetto del principio costituzionale di pari dignità ed uguaglianza, si fa appello affinché il Ministero dell’Istruzione e del Merito predisponga ogni azione possibile per garantire l’assunzione anche per i futuri vincitori del Concorso Ordinario. Si rende noto che il Movimento continuerà le proprie azioni e adirà anche le vie legali nelle opportune sedi per rivendicare i summenzionati diritti".