FEDERICA PACELLA
Cronaca

Scuola, dopo il Covid l’indice di occupazione dei diplomati è diminuito

Due le possibili motivazioni: il passaggio dall’università è stato intrapreso anche da tecnici e professionali; ma c’è anche chi testa in attesa di opportunità migliori

Scuola, si riparte

Scuola, si riparte

Milano – Indice di occupazione dei diplomati in calo negli istituti tecnici economici, tecnologici e nei professionali servizi e industria e artigianato. Un segnale che può avere una duplice lettura: dopo il Covid c’è chi ha scelto di proseguire gli studi universitari anziché entrare subito nel mondo del lavoro, ma anche c’è chi resta in attesa dell’opportunità di opportunità migliori di quelle disponibili.

Sta di fatto che il trend è trasversale alle diverse province lombarde, secondo quanto emerge dalle medie delle percentuali dei diplomati "occupati" (che hanno lavorato per più di sei mesi in due anni dal diploma) in rapporto ai diplomati che non si sono immatricolati all’università della nuova edizione di Educoscopio 2023. Online da oggi (www.educoscopio.it), il lavoro della Fondazione Agnelli contiene i dati aggiornati sulle scuole secondarie di II grado, grazie ai quali capire quali meglio preparano agli studi universitari o al lavoro dopo il diploma, città per città, indirizzo di studio per indirizzo di studio.

Il portale - nato nel 2014 e gratuito - si propone così di aiutare gli studenti e le loro famiglie nella scelta del percorso di studi dopo la terza media. Dalla nascita a oggi circa 2,8 milioni di utenti unici hanno visitato Eduscopio.it, consultando oltre 13,3 milioni di pagine: un segno di quanto le famiglie siano interessate verso questo strumento di orientamento, fondamentale per il futuro dei giovani.

Questa edizione ha considerato come ultima delle tre coorti di diplomati quella dell’anno scolastico 2019-2020, ovvero gli studenti che hanno superato la maturità nel giugno 2020, durante il primo lockdown da Covid 19. Se il punteggio medio è stato più elevato delle annualità precedenti, forse per effetto delle modalità semplificate di quell’anno, le immatricolazioni all’università cosiddette a ‘ritardo zero’, ossia quelle che vedono gli studenti iscriversi per la prima volta all’università nell’anno accademico immediatamente successivo al loro esame di maturità, la percentuale per i diplomati 2020 risulta in crescita rispetto al passato. Questo può giustificare la riduzione di diplomati entrati nel mondo del lavoro rilevati anche tra i tecnici ed i professionali lombardi. Ciò non significa, però, che i percorsi di studi siano poi andati bene: l’analisi rileva un trend generale di aumento di studenti che non hanno dato alcun esame nel corso del primo anno accademico.