FEDERICA PACELLA
Cronaca

Stranieri sulla carta: più studenti non italiani. Ma uno su dieci è nato in Lombardia

Negli istituti della regione 231mila ragazzi con una cittadinanza diversa L’incidenza sul totale degli iscritti è del 17,1%, dato record in Italia Mantova, Cremona e Milano superano il 20%, a Sondrio solo l’8,4%

Una scuola (foto archivio Ansa)

Una scuola (foto archivio Ansa)

Milano – Aumentano gli studenti con cittadinanza non italiana nelle scuole lombarde, ma più di uno su 10 è nato in Italia. Il rapporto appena pubblicato dal ministero dell’Istruzione sugli studenti con cittadinanza non italiana (per l’anno scolastico 2022/2023) fa una fotografia di quella che è la quotidianità all’interno delle scuole, proprio nei giorni in cui si dibatte di Ius Scholae. Gli ultimi dati parlano di 231mila studenti con cittadinanza diversa, a fronte dei 220mila del 2020/2021, mentre al contempo diminuiscono gli studenti italiani.

Guardando all’incidenza, la media in Lombardia è del 17,1%; tra le province lombarde quella con la percentuale maggiore di non cittadini italiani è Mantova (21,1%), seguita da Cremona (20,7%), Milano (19,3%). Le percentuali maggiori sono tra i piccoli dell’infanzia e delle primarie (26% nel Mantovano, 23% a Lodi, sopra il 20% a Milano, Brescia, Pavia nell’infanzia; 25% a Mantova, sopra il 24% a Lodi e Cremona nelle primarie).

Come spiega il Ministero, "l’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e l’educazione interculturale del Ministero evidenzia come vi siano tipologie di studenti e studentesse che, pur provvisti di cittadinanza italiana, vivono in un ambiente familiare non italofono, nel quale si parla una lingua diversa da quella ufficiale. Vi sono inoltre alunni figli di coppie miste o arrivati per adozione internazionale", a cui sono dedicati interventi e progetti di inclusione ed educazione interculturale, per l’integrazione. La Lombardia resta, comunque, la regione con il più alto numero di studenti con cittadinanza non italiana: la regione assorbe il 15,5% del totale nazionale.

Uno su 10, in Lombardia, è nato in Italia, con punte del 14-15% a Cremona, Lodi, Mantova, 13% a Brescia e Milano; il dato è in linea con quello di due anni fa, anche se, guardando ai diversi ordini, si vede una maggioranza di minori non cittadini italiani nati in Italia soprattutto nelle scuole dell’infanzia (15,8%) e primaria (14,1%). Guardando alle provenienze, la maggior parte ha origini europee (75.041) o africane (75.875). Per quanto riguarda il tasso di scolarità, non ci sono differenze sostanziali con chi ha cittadinanza italiana, mentre l’interruzione di frequenza scolastica tra i 17 e i 18 anni porta più di un quarto degli studenti con cittadinanza non italiana a non completare il percorso di istruzione secondaria.