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Allarme sextortion, adolescenti in trappola. Di cosa si tratta e i consigli della Polizia ai giovani e ai loro genitori

Negli ultimi tempi è aumentato il numero delle richieste di aiuto al Commissariato di P.S. online. Ecco cosa fare e, soprattutto, non fare se si è vittime di questo ricatto

Sextortion è un reato e le vittime quasi sempre sono giovanissime

Sextortion è un reato e le vittime quasi sempre sono giovanissime

Milano, 20 marzo 2025 – Questa volta non si tratta dell'ultima truffa online ma di un vero e proprio allarme sociale. A lanciarlo è il Commissariato di P.S. Online che nelle ultime settimane ha notato un incremento improvviso delle richieste di aiuto da parte di ragazzi e ragazze contattate da profili social di apparenti coetanei che richiedono immagini sessuali e minacciano di diffonderle senza controllo in rete, in cambio di denaro.

Sextortion

Si chiama sextortion, è un reato, e fa leva sul fatto che le vittime si sentono in trappola tra la vergogna di aver agito con leggerezza e il terrore della diffusione delle immagini intime. La sextortion è un fenomeno criminale gestito da singoli adulti o da organizzazioni criminali che avvicinano online gli adolescenti, li spingono in conversazioni virtuali di tipo sessuale, acquisiscono immagini e video intimi e poi richiedono somme di denaro per evitare la pubblicazione online del materiale privato.

La tecnica e la trappola

“Tutto inizia – spiegano gli agenti - con qualche commento o like sui profili social, si passa poi alla messaggistica, si avviano video chat e le immagini si fanno più intime. Nei giorni seguenti, il martellamento online include messaggi, chiamate e la richiesta di somme di denaro, ultimatum e scadenze alle quali le vittime ricattate devono attenersi, se non vogliono che le immagini sessuali vengano diffuse agli amici e ai parenti. I pagamenti spesso avvengono con versamenti su carte prepagate”.

Ecco i consigli degli agenti del Commissariato ai ragazzi vittime di sextortion e ai loro genitori

Consigli per i ragazzi

 

  • Non pagare le somme richieste. Non smetteranno di chiedere denaro se pagherai, ma capiranno che sei capace a farlo e si faranno più insistenti;
  • Non vergognarti per aver mandato tue immagini intime: spesso le persone che fanno queste cose sono criminali organizzati che conoscono gli interessi dei ragazzi;
  • Non cancellare i messaggi di chi ti minaccia, non chiudere i profili social su cui vieni contattato ma fai gli screenshot di conversazioni e minacce;
  • Fai una segnalazione sul nostro portale www.commissariatodips.it e chiedi aiuto, da soli è più difficile risolvere questo tipo di problemi;
  • Parlane con i tuoi genitori per risolvere insieme il problema.. Se hai più di 14 anni, ricordati che puoi sporgere una denuncia, anche in modo autonomo, in qualsiasi ufficio di Polizia.

Consigli per i genitori

 

  • Non giudicare il comportamento di tuo figlio o figlia ma valuta che la vergogna e il senso di panico che può provare lo mettono a rischio di sentirsi soli e senza una soluzione possibile;
  • Ascolta quanto ti racconta, acquisisci con calma tutte le informazioni e rassicuralo che non è il solo ad essere incappato in questo tipo di situazioni;
  • Procurati gli screen shot delle conversazioni con chi lo minaccia e recati, quanto prima, in un ufficio di Polizia per sporgere una denuncia: la tempestività in questi casi è fondamentale per risolvere al meglio le indagini.
  • Non cancellare immagini, video e non chiudere i profili social prima di aver fornito queste informazioni alla Polizia;
  • Fai una segnalazione su www.commissariatodips.it e chiedi informazioni, se ne hai bisogno.