
Singapore - Vita sempre più dura per chi sceglie di non vaccinarsi contro il Covid pur non avendo controindicazioni di salute. Se un po' ovunque nel mondo si stanno adottando restrizioni alle attività quotidiane (viaggi, ristoranti, musei, luoghi di lavoro) che in qualche modo incentivano con forza alla vaccinazione, c'è anche chi arriva a proporre di non pagare più le cure ai no vax ammalati di Covid. A Singapore la proposta è diventata realtà: a partire dall'8 dicembre la città-stato del sud Est asiatico smetterà di pagare le spese mediche dei pazienti con coronavirus che si sono rifiutati di vaccinarsi.
Il sistema sanitario dell'isola è sotto pressione. Singapore ta affrontando la sua peggiore ondata di contagi dall'inizio della pandemia con circa 2.000-3.000 nuovi casi al giorno e alcuni decessi. "Le persone non vaccinate rappresentano una maggioranza sostanziale di coloro che necessitano di cure intensive e contribuiscono in modo sproporzionato alla pressione sulle nostre infrastrutture sanitarie", ha affermato lunedì il ministero della Salute in una nota. Finora il Governo ha coperto le spese mediche dei singaporiani e di alcuni residenti infetti dal virus, ad eccezione di alcuni che sono risultati positivi appena tornati da un viaggio all'estero. Singapore ha uno dei tassi di vaccinazione più alti al mondo, con l'85% della sua popolazione di 5,5 milioni vaccinata con due dosi. L'isola è riuscita a contenere il virus all'inizio della pandemia con misure molto rigide ma ha visto recentemente aumentare il numero delle contaminazioni a causa della variante Delta.
Una proposta simile, ma finora solo sottoforma di minaccia, è stata fatta anche nel Land tedesco della Turingia, alle prese con un boom di contagi. Il presidente della Turingia, Bodo Ramelow, secondo quanto riferisce la Bild, ha minacciato di non curare più i non vaccinati negli ospedali se dovesse salire eccessivamente la pressione sulle strutture sanitarie. "Non potremo garantire a nessuno che venga in ospedale senza la protezione del vaccino, che possa essere trattato qui" ha detto Ramelow, riferendo anche di aver ricevuto 1.200 messaggi di odio su Twitter, dopo aver pubblicato un post con la notizia di aver ricevuto il cosiddetto "booster", la terza dose.