L'attacco hacker sferrato dal gruppo filorusso Killnet ha colpito anche i principali aeroporti lombardi. Attualmente - sono le 19 - i siti ufficiali degli aeroporti di Milano Malpensa e Milano Linate, gestiti da Sea, sono irraggiungibili. Da Sea fanno sapere che l'operatività di entrambe le strutture è regolare, senza ripercussioni su decolli e atterraggi. Lo stesso accade al sito dell'aeroporto di Orio al Serio (Milano Bergamo), come riferito da una nota ufficiale di Sacbo, la società che gestisce lo scalo orobico. "Tale disservizio - si legge nel comunicato - non comporta ripercussioni sui sistemi operativi di scalo che garantiscono il regolare svolgimento dell'attività operativa. L'informativa sui voli in partenza e in arrivo funziona correttamente all'interno dell'aerostazione". Non è chiarito al momento il motivo per cui il sito internet dello scalo non sia disponibile, né se si tratti di un attacco hacker ai danni del portale, anche se tutto lascia presumere che il crash possa essere collegato all'offensiva dei pirati informatici putiniani.
Non sono solo le aerostazioni lombarde a essere state prese di mira: per esempio sono bloccati i siti internet dell'aeroporti di Genova ma anche quello di Rimini. Anche a Genova, secondo quanto comunicato, gli effetti sono limitati allo "spegnimento" del sito internet. L'attacco hacker, infatti, non ha creato alcun problema ai voli e ai sistemi operativi interni e dell'aerostazione che sono in funzione allo scalo intitolato al navigatore Cristoforo Colombo.
Riguardo il ripetersi degli assalti hacker, moltiplicatisi dall'inizio della guerra in Ucraina, il presidente del Copasir Adolfo Urso ha sollecitato il governo e, più in generale, l'intera politica italiana un potenziamento delle misure di cyberdifesa. "ci sono le contromisure, bisogna applicare i più rigidi protocolli di sicurezza in ogni finestra - ha detto a Rai News 24 - Tanto più in quelle della pubblica amministrazione. Tra breve si avrà finalmente un cloud nazionale per la pubblica amministrazione per mettere maggiormente in sicurezza i dati. Vi è anche altro da fare per esempio per quanto riguarda la cyberdifesa, dobbiamo predisporre misure attive per localizzare la fonte di attacco. Dobbiamo esserne consapevoli e creare resilienza diffusa nel Paese, perché ciascuno di noi resta potenziale vittima di un attacco hacker con il lavoro domiciliare".