
Slot machine (Spf)
Lodi, 27 dicembre 2015 - Addio alle slot machine al circolo Arci Ghezzi di via Maddalena. Da lunedì 21 dicembre anche l’ultima macchinetta mangia soldi è stata prelevata dalla ditta distributrice. La scelta coincide con il giro di vite sul gioco d’azzardo e la lotta alle ludopatie annunciata dal Broletto a fine settembre. L’ordinanza «no slot», che introdurrà limitazioni d’orario per l’uso dei videopoker, dovrebbe entrare in vigore entro febbraio 2016. Il via libera in consiglio comunale al regolamento, che limita a 500 metri da scuole, oratori e chiese la collocazione di nuove sale da gioco, agenzie per le scommesse e l’installazione di nuovi apparecchi in esercizi già in attività, è stato solo il primo passo. Una novità condivisa anche da Bruna Soresina, presidente del circolino della Maddalena.
«Siamo molto contenti di esserci finalmente liberati dalle slot machine nel nostro locale - commenta Soresina -. Anche il circolo Arci ha mantenuto la promessa fatta alla comunità lodigiana, entrando a far parte degli ormai tanti, ma mai abbastanza, locali che stanno dimostrando che è possibile offrire un sano divertimento alternativo - prosegue Soresina -. Si può tranquillamente rinunciare alle slot, non solo per dare una vera dignità all’attività, ma anche per evitare di mantenersi alle spalle della sofferenza delle persone». Se le slot elettroniche sono fuori dal locale è soprattutto merito dei giovani del gruppo Arci Solidale. Per rimpiazzare gli introiti delle macchinette, i ragazzi, organizzeranno cene e dibattiti nello storico circolo del quartiere Maddalena.
In questo modo anche l’Arci Ghezzi è diventato uno dei locali della città nel circuito del gruppo «No slot». Tanti sono i gestori da convincere. A Lodi buona parte dei bar non possono fare a meno dei videopoker, in grado di assicurare incassi certi, spesso fondamentali per la stessa sopravvivenza dell’attività. «Per fare questa scelta avevamo bisogno di un aiuto che per fortuna è arrivato dai giovani - prosegue la presidente Soresina -. Abbiamo parlato a lungo tra noi di quanto dannose siano le macchinette, raggirano spregiudicatamente e abbiamo risposto positivamente all’aiuto dei ragazzi, accogliendoli in consiglio, pur di trovare una soluzione, che finalmente è arrivata».