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Funivia del Mottarone, risarcimento di 30 milioni di euro per le vittime: “Ma noi siamo condannati a vita”

Stabilita la cifra per i familiari dei 14 morti nell’incidente. La mamma di Silvia Malnati: “La nostra vita è solo di rabbia e di dolore per come sono andate le cose”

La cabina della funivia del Mottarone dopo lo schianto

Verbania – Una cifra tra i 25 e 30 milioni di euro: è l’ammontare dei risarcimenti riconosciuti fino a questo momento ai famigliari delle 14 vittime dell'incidente della funivia del Mottarone e all'unico sopravvissuto, il piccolo Eitan Biran, sommando quanto garantito dalla società Leitner che si occupava della manutenzione e da Reale Mutua, l’assicurazione della società Ferrovie del Mottarone (società che gestiva l’impianto) e di alcuni degli imputati. La cifra è trapelata oggi martedì 27 febbraio dall'udienza preliminare in corso a Verbania.

Alessandro Merlo e Silvia Malnati
Alessandro Merlo e Silvia Malnati

La mamma di Silvia Malnati

"Alla fine i condannati siamo noi, siamo condannati a vita perché la nostra vita non c’è più. La nostra vita è solo di rabbia e di dolore per come sono andate le cose. Spero che finisca tutto presto”. Lo ha detto Vincenza Minutella, la mamma di Silvia Malnati, una delle 14 vittime del Mottarone, entrando alla Casa della Resistenza di Verbania dov'è in corso l'udienza preliminare. “Abbiamo sempre seguito tutto, anche stando male, e arriveremo fino in fondo - ha proseguito -. Saremo sempre presenti, per Silvia” ha aggiunto la signora, che non è tra gli 11 che lo scorso gennaio ha avanzato richiesta di costituzione di parte civile.

In aula anche Shmuel Peleg

In aula anche questa mattina, come già accaduto il 17 gennaio scorso all'apertura dell'udienza preliminare, si è presentato anche Shmuel Peleg, il nonno del piccolo Eitan che, nelle settimane successive alla tragedia, rapì portando con sé il bambino in Israele. E proprio Eitan esce oggi di scena dal processo: l'avvocato che lo difende, Fabrizio Ventimiglia, ha confermato che in mattinata procederà a revocare la richiesta di costituzione di parte civile, dopo che nei giorni scorsi è stato trovato l'accordo per un risarcimento di oltre 3 milioni di euro.

La sindaca di Stresa

Per quanto riguarda il futuro della funivia, la sindaca di Stresa, Marcella Severino, a margine dell’udienza ha ribadito che “al momento l’impianto è ancora della Regione Piemonte, perché ai tempi non sono stati fatti tutti i passaggi necessari al trasferimento della proprietà. Sarà un problema che dovremo affrontare, perché la Regione è su un’altra posizione. Vedremo come dipanare questo nodo, che è fondamentale” per poter procedere alla ricostruzione della funivia. Severino ha confermato che “a occuparsi della progettazione del nuovo impianto sarà Monterosa 2000, una società partecipata regionale scelta dalla Regione”, ma che nell'accordo siglato non si è ancora affrontato il tema della futura gestione.