Locate Triulzi (Milano) - Un crocevia frequentato da gente senza nome e senza volto al confine fra San Giuliano Milanese e Locate Triulzi, a poca distanza dalla stazione di Rogoredo. Uno spaccato classico del parco agricolo del sud Milano attraversato da una pista ciclopedonale, di giorno meta di amanti della corsa, divenuta teatro dell'aggressione e dello supro di una 40enne del posto, che stava facendo jogging.
A poca distanza, in linea d'aria, ad occhio e croce circa 1 chilometro, lo scorso anno si era consumata la tragedia di Sara El Jaafari, 28 anni, e Hanan Nekhla, 32 anni, trovate senza vita travolte da una trebbiatrice. Avevano preso parte a un “festino” a base di alcol e droga. Una zona, terra di nessuno, dove la notte spesso si vedono in lontananza bagliori di fiamme provenienti da roghi. Sono auto date alle fiamme spesso dopo essere servite a malavitosi, in altri casi bruciate per truffare le assicurazioni. Transitando sulla pedonale che passa per Cascina Nesporedo è facile incontrare stranieri a piedi o in bicicletta diretti ai centri logistici presenti a Siziano, lungo la provinciale 40 e in altre zone.
Ma spesso capita anche di incrociare facce senza nome che appartengono a sbandati, stranieri irregolari diretti ai vari "hotel dei disperati", quelle infrastrutture, aziende, alberghi abbandonati che spesso diventano rifugi di fortuna. E la donna vittima di stupro ha incontrato uno di questi personaggi. Sul posto gli uomini della scientifica con l'ausilio delle lampade, hanno effettuato i rilievi portando via vari oggetti e reperti trovati sul luogo della violenza indicato dalla vittima. Ed è caccia all'aggressore: i carabinieri stanno perlustrando tutte quelle aree industriali periferiche, abbandonate lungo l'asse stradale che va da San Giuliano a Locate e Carpiano.