Milano, 10 settembre 2023 – Mancano i soldi per il personale, il Comune taglia giorni e orari di apertura di quattro musei civici: Museo Archeologico, Museo del Risorgimento, Palazzo Morando e Casa Boschi Di Stefano. Brutte notizie sul fronte cultura e polemica politica a Palazzo Marino.
La Giunta comunale guidata dal sindaco Giuseppe Sala giovedì ha approvato una delibera firmata dall’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi in cui si legge che "la rideterminazione delle risorse disponibili per i servizi di accoglienza e reception presso le sedi della Direzione Cultura ha comportato l’esigenza di razionalizzare le spese legate all’impiego di personale a supporto dell’attuale attività di guardiania e accoglienza svolta dagli operatori museali comunali, continuando a garantire la fruizione del patrimonio, ma anche la sicurezza di persone e beni".
Il documento contiene i nuovi orari dei quattro spazi culturali. Prima di elencarli, però, è necessario ricordare quali sono stati finora i giorni e gli orari di apertura dei musei civici: nel periodo pre-Covid dalle 9 alle 17.30 dal martedì alla domenica. Dopo l’emergenza pandemica, invece, gli orari erano stati ridotti dalle 10 alle 17.30 sempre dal martedì alle domenica.
E veniamo ai tagli appena decisi dalla Giunta. Il Museo Archeologico resterà aperto dal martedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.30 e sabato e domenica dalle 10 alle 17.30; il Museo del Risorgimento dal martedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.30 e sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30; Palazzo Morando e Casa Boschi Di Stefano da venerdì a domenica dalle 9.30 alle 17.30.
Non solo. Nella relazione tecnica allegata alla delibera c’è scritto che per le mostre gratuite a Palazzo Reale e al Padiglione d’Arte Contemporanea (Pac), in caso di coproduzione, i costi di custodia e accoglienza non saranno più a carico del Comune ma dell’organizzatore. Un altro modo per risparmiare soldi da parte di Palazzo Marino.
I sindacati che rappresentato i dipendenti comunali sono sul piede di guerra. Orfeo Mastantuono, segretario provinciale del Csa, sottolinea che "questi tagli sono dovuti ai mancati investimenti da parte dell’amministrazione comunale sul personale addetto ai musei. I dipendenti che vanno in pensione non vengono sostituiti. Dal 2018 abbiamo perso 1.500 comunali".
Il capogruppo di Forza Italia in Comune, Alessandro De Chirico, boccia la scelta della Giunta: "In un periodo in cui il turismo nella nostra città è in forte aumento ed è quasi ritornato ad essere sui livelli precedenti alla pandemia, stona di molto la decisione dell’amministrazione comunale che ha rimodulato al ribasso gli orari di apertura dei musei civici. Come si legge in delibera una delle motivazioni è quella dell’incapacità di recuperare risorse per il personale (ricordo che fui io a denunciare la paga oraria da fame dei dipendenti delle cooperative appaltatrici di servizi comunali che si aggirava tra i 4,5 euro e i 5,5 euro). Mi domando come sia possibile che l’assessore Sacchi, sempre in prima linea quando si tratta di inaugurare una mostra, non riesca a trovare partnership con i privati per reperire fondi".
La replica dell’assessore Sacchi non si fa attendere: "La variazione sperimentale degli orari è stata pensata dopo un attento studio sui flussi di ingresso nei diversi istituti del Comune di Milano. L’apertura delle mattine all’Archeologico e al Museo del Risorgimento garantisce la affluenza di tutte le scolaresche che costituiscono la maggioranza dei visitatori dei musei, che restano comunque aperti anche nel fine settimana. La vocazione anche turistica di Casa Museo Boschi Di Stefano e di Palazzo Morando consente invece una rimodulazione orientata all’apertura nel fine settimana".