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Covid, tampone o test sierologico: a cosa servono?

Gli esiti, per i residenti in Lombardia, possono essere consultati online sul proprio fascicolo sanitario elettronico

Test sierologico

Test sierologico

Milano, 15 novembre 2020 - Si fa sempre di più sentire la seconda ondata di Coronavirus in Lombardia: nell'ultima settimana, ogni giorno i nuovi contagi oscillano tra gli 8mila e i 10mila (il 21,8% dei casi in tutta Italia). Dipende molto anche dal numero di tamponi effettuati. A far ben sperare è il calo dell'indice Rt, ma  preoccupa la pressione negli ospedali. Molti si recano in pronto soccorso ai primi sintomi di Covid e tanti altri si riversano nelle strutture sanitarie o nei drive-in per fare il test e vedere se sono positivi. C'è anche chi sceglie il test sierologico. Ma quali sono le differenze?

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Tampone (test molecolare)

Il tampone serve per diagnosticare la presenza del virus nell'organismo e quindi a scoprire se c'è un'infezione in corso. Il tampone, che è eseguito molto rapidamente tramite l’ausilio di un cotton fioc posizionato all’estremità di un lungo bastoncino, può essere praticato in due diverse maniere: inserendo il bastoncino nel naso (tampone naso-faringeo) o inserendo il bastoncino in bocca (tampone faringeo). Una volta inserito, il cotton fioc viene delicatamente strofinato sulla mucosa. Questa procedura può essere svolta su adulti e bambini da personale addestrato e munito di tutte le precauzioni del caso: guanti, mascherina, occhiali e camice monouso. Il tampone eseguito verrà infine inviato a un laboratorio specializzato in grado di individuare, attraverso test molecolari, la presenza o meno del virus all’interno della faringe. In Lombardia, l'esito è anche on line, così non si dovrà più aspettare la telefonata del proprio medico o la comunicazione delle Autorità sanitarie territoriali. Un'iniziativa che ha l'obiettivo di superare le attese generate dall'elevato traffico dei flussi informativi e che permette di accedere al fascicolo sanitario elettronico a tutti i cittadini, anche a coloro che non lo hanno ancora attivato attraverso le procedure standard. In caso di positività biosgna isolarsi dalla famiglia ed evitare contatti, anche se si è asintomatici

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Test sierologico

I test sierologici servono invece per la ricerca degli anticorpi diretti contro il virus, per capire quindi se una persona è già̀ entrata in contatto con il Coronavirus. La procedura per effettuare un test sierologico prevede il prelievo e l’analisi del sangue. In alcuni casi, ovvero per i test sierologici rapidi, basta una sola goccia di sangue prelevata dal polpastrello di un dito della mano. Il test sierologico è in grado di dimostrare la presenza di alcuni anticorpi nel siero del paziente: nel caso di anticorpi IgM positivi, significa che l'infezione è presente o recente; nel caso di anticorpi IgM negativi e anticorpi IgG positivi, significa che l'infezione c'è stata in passato. Questo test però non è in grado di stabilire se gli anticorpi siano neutralizzanti e, quindi, se una persona sia protetta o meno. Ciò lascia alcuni dubbi, visto che un risultato negativo può avere diversi significati: il soggetto potrebbe non essere mai entrato in contatto con il virus SARS-CoV-2; il soggetto potrebbe essere entrato in contatto con il virus molto recentemente, non avendo quindi ancora sviluppato gli anticorpi; il soggetto potrebbe essere entrato in contatto con il virus e avere sviluppato degli anticorpi, il cui livello però, al momento dell’esecuzione del test, era minore rispetto a quello di rilevazione del test. Per questi motivi, il test sierologico non può essere considerato un sostituto del tampone, poiché è solo quest’ultimo a dimostrare la presenza o meno del materiale generico virale. Per questo motivo, il Ministero della Salute raccomanda di effettuare anche il tampone nel caso di risultato positivo del test sierologico.