Milano, 17 ottobre 2023 – Torna l’incubo Isis in Lombardia, che a distanza di sette anni si scopre di nuovo sotto assedio. O, molto più semplicemente, non aveva mai smesso di esserlo: è bastata una nuova scintilla (la guerra tra Hamas e Israele) per riattivare la “brace” dell’attivismo e della fede propagandistica per lo Stato Islamico.
I due arresti di oggi riportano le lancette della storia al 2016, quando una vasta operazione su scala regionale portò all’arresto di 6 estremisti islamici. Identica l’ipotesi di reato: partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale”.
Identico anche il profilo dei destinatari dei provvedimenti cautelari: i due muratori egiziani Alaa Refaei, 43 anni, residente a Monza e Mohamed Hassan Gharib Nosair, 49 anni, residente a Sesto San Giovanni – avevano prestato giuramento di fedeltà allo Stato islamico e facevano proselitismo sui social a favore dell’Isis esattamente come facevano i sei aspiranti foreign-fighters arrestati nella primavera 2016.
Moutaharrik e gli altri
Le indagini, coordinate dalla procura distrettuale di Milano d'intesa con la procura nazionale antimafia e antiterrorismo, avevano documentato l'intenzione di una coppia residente a Lecco - Abderrahim Moutaharrik, atleta di kickboxing di 24 anni, e la moglie Salma Bencharki di 26 anni - di unirsi alle milizie dello Stato Islamico allora impegnate nel teatro di del conflitto siro-iracheno, portando con loro i figli di 2 e 4 anni.Dopo quasi sei anni di carcere il “pugile dell’Isis, è stato espulso dall'Italia perché comunque considerato pericoloso come un superboss di mafia.
Alla coppia si sarebbe dovuto unire Abderrahmane Khachia, 33enne residente a Brunello (Varese), fratello del 31enne Oussama Khachia, espulso dall'Italia nel gennaio 2015 con un provvedimento emesso dal Ministro dell'Interno perché sul suo profilo Facebook aveva espresso posizioni considerate pro Isis.
Dopo essere passato dalla Svizzera, il giovane si era recato in Siria dove avrebbe anche avviato un percorso per diventare foreign fighters. Aveva anche scritto un libro “Isis, diario di un jihadista-italiano". Nell’operazione era stato fermato anche Wafa Koraichi, 24 anni, residente a Baveno in provincia di Verbania, sorella di Mohamed Koraichi, all'epoca partito con la moglie Alice Brignoli e i figli verso la Siria nel 2015.