Milano, 9 dicembre 2020 - Che una terza ondata di Covid 19 ci sarà pare ormai certo, stando alle previsioni degli esperti che ritengono possa arrivare all'inizio del nuovo anno. Quanto all'entità "dipenderà da noi"ha spiegato Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università degli Studi di Milano, oggi ad 'Agorà' su Rai3. "Perché questo virus continua nella sua azione - ha aggiunto l'esperto -, cerca tutti i soggetti suscettibili, lui vuole diffondersi alla grande. Al di là di alcune variazioni genetiche che ha avuto è sostanzialmente ancora uguale a quello del primo momento e noi dobbiamo ad oggi continuare in questa opera di contenimento. Ci stiamo rendendo conto che questa è una maratona, non uno sprint". E durante la maratona, ha proseguito Pregliasco, "qualche momento per prendere fiato ci vuole. Questo possiamo farlo e il Dpcm ce lo consente anche, ma non dobbiamo sfruttarlo fino in fondo perché di fatto dovremo andare sotto i 10mila casi. Sarei veramente felice se fossero almeno 5-10 mila per poter prevedere di nuovo il tracciamento e l'individuazione di quei focolai che ora si perdono".
Mascherine anche dopo il vaccino
Anche dopo l'arrivo del vaccino anti Covid-19 le mascherine, come le altre precauzioni anti contagio "dovremo mantenerle, fino a che non si raggiunge l'ormai famosa immunità di gregge che necessita di un 60-70% di persone vaccinate - ha aggiunto il virologo -.Non è un caso che l'Inghilterra, per motivi direi politici, ha voluto bruciare tutti" sull'avvio della vaccinazione anti Covid, "per far vedere questa sua indipendenza", ma la signora Margareth, finita alla ribalta ieri come la prima a sottoporsi all'iniezione scudo, aprendo di fatto la campagna in Gb, in realtà "non è la prima vaccinata - ha precisato Pregliasco - bisogna ringraziare le decine di migliaia di persone che si sono sottoposte alla vaccinazione per quanto riguarda gli studi clinici. Questo eccesso di comunicazione evidenzia una problematica: la velocità con cui riusciremo ad arrivare all'immunità di gregge ci renderà più liberi, non liberissimi. Non si può sperare che il vaccino azzeri la diffusione" del coronavirus Sars-CoV-2. "Rimarrà sempre una quota di soggetti suscettibili e bisognerà per tutto il 2020 e 2021 andare avanti con queste precauzioni". Sarà poi la "cosiddetta Fase 4, la farmacovigilanza", a dire di più sulla durata della protezione dei vaccini come quello Pfizer. "Ci permetterà di valutare l'andamento della copertura vaccinale e la sua lunghezza" temporale, ha spiegato Pregliasco. "E' una valutazione di approfondimento delle caratteristiche del vaccino, della sua sicurezza e degli eventi avversi più rari che non sono stati eventualmente visti, ma è la storia di ogni procedura farmaceutica".