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Covid, test salivari: ecco come funzionano

Da maggio in Lombardia si useranno in ambito scolastico. Possono essere molecolari o rapidi, come i tamponi nasali

Alla scuola Marco Polo di Bollate il test pilota sui salivari è già iniziato

Milano - Chi ha bambini piccoli sa cosa significa far fare un tempone anti Covid: il bimbo giustamente si ribella, si dimena, scoppia a piangere. E il tampone a volte riesce solo a sfiorare le narici del malcapitato. La buona notizia, soprattutto da un punto di vista di battaglia contro il diffondersi della pandemia, è che in ambito scolastico, in Lombardia, da maggio si potranno usare i test salivari. Ad annunciarlo è stato lo stesso governatore Attilio Fontana: "Da maggio la Lombardia utilizzerà in ambito scolastico i test salivari molecolari sperimentati dall'Università degli Studi di Milano". Si tratta di test molto meno invasivi e più semplici rispetto al classico tampone nasofaringeo. 

Ma come funzionano i test salivari? 

Per scoprire se si è positivi al Sars-Cov2 basta succhiare un bastoncino di cotone "come se fosse un lecca lecca", per alcuni secondi. Il risultato  Il test può essere eseguito autonomamente, senza ricorrere al personale sanitario. Proprio per questo motivo e per la poca invasività viene considerato particolarmente adatto per i bambini.

Come per i tamponi, anche i test salivari si dividono in due categorie: i test salivari molecolari e i test salivari antigenici. I primi rilevano il materiale genetico del virus (ovvero la presenza nel campione dell'RNA del virus) e si basano su una particolare analisi (Pcr) effettuabile solo in laboratorio. I test salivari antigenici, invece, danno un risultato nel giro di una decina di minuti e vanno a rilevare le proteine di superficie del virus SarsCov2 presenti nella saliva. In questo caso, però, la precisione del  test è più bassa. Entrambi considerati test di tipo diretto perché valutano direttamente la presenza del virus.