
Sempre più bonus per ritardi e cancellazioni: un trend che indica che il servizio ferroviario regionale non è propriamente migliorato. "Eppure sono tre anni che ai pendolari lombardi viene detto che il servizio è migliorato – spiega Franco Aggio, presidente di Mi.Mo.Al, storica associazione di pendolari della linea ferroviaria Milano-Mortara-Alessandria –. Noi questa percezione non ce l’abbiamo e i dati ufficia ufficiali provenienti da Regione e Trenord ci danno ragione". L’associazione ha infatti analizzato l’unico indicatore pubblico attualmente disponibile per tutte le annualità, ovvero l’indice di affidabilità del servizio, che tiene conto di ritardi e cancellazioni (esclusi quelli legati a cause esterne, di forza maggiore e scioperi) da cui discende il bonus che da diritto allo sconto per gli abbonati. Mettendo insieme i numeri di rilevazioni dal 2015 al primo semestre 2022, il numero di bonus riconosciuti e la produzione annua di treni per chilometro, emerge che nei 48 mesi dal 2015 al 2018 (anno orribile del trasporto regionale) sono stati riconosciuti 460 bonus (il 24,1%) a fronte di una produzione complessiva di quasi 177 milioni di treni per chilometro, con una media di 9,5 bonus al mese e di 11,5 bonus per direttrice.
Dal 2019 a giugno 2022 (36 mesi) sono stati riconosciuti 472 bonus (29,1%) a fronte di una produzione di circa 137 milioni di treni per chilometro, con una media di 13 bonus al mese e di 12 bonus per direttrice. La scelta dei due periodi rispecchia le due diverse gestioni di Trenord e due diverse amministrazioni regionali (almeno per quanto riguarda le persone). Di fatto, dal 2019 in poi a fronte di una produzione inferiore rispetto al quadriennio precedente sono stati riconosciuti bonus per 5 punti percentuali in più del 2015-2018.
«Sulla Milano -Mortara-Alessandria è andata anche peggio: i bonus sono passati dal 27% del periodo 2015-2018 al 57% dal 2019 a giugno 2022 a fronte di una produzione equiparabile". Secondo i pendolari, sarebbe più lungimirante a questo punto che Regione e Trenord "abbandonassero le dichiarazioni autoincensanti e ci si concentrasse finalmente sulle problematiche non affrontate correttamente: per esempio se non si allocano i treni nuovi sulle linee dove servono veramente, come la Milano-Stradella, la Milano-Piacenza e la Milano-Mortara-Alessandria, avranno sempre indici qualitativi insufficienti".