Trenord, aumento dei ritardi e 94 treni cancellati ogni giorno: i dati peggiorano ancora

Quasi tutti gli indicatori del 2023 sono negativi: calano anche i pendolari e il numeri di chilometri percorsi sulla rete. Regione Lombardia: “Stiamo migliorando le infrastrutture”

I nuovi treni ad alta capacità di Trenord

I nuovi treni ad alta capacità di Trenord

È piuttosto disastroso l’ultimo bilancio del servizio ferroviario in Lombardia gestito da Trenord: aumentano i ritardi e i treni soppressi, diminuiscono i viaggiatori e cala il numero di chilometri percorsi sulla rete. I dati fanno riferimento al 2023 e fotografano una situazione che i pendolari non esitano a definire “un inferno” e che il sindaco di Milano Giuseppe Sala descrive come un “problema storico”.

Il bilancio nero di Trenord

Qualche numero: ogni giorno vengono cancellati in media 94 treni (nel 2019 erano 70), mentre quelli puntuali non arrivano all’82,3 per cento (nel 2022 erano l’83,7 per cento). Se si considerano però soltanto le ore di punta, i convogli che arrivano a destinazione con meno di 5 minuti di ritardo sono appena il 74 per cento. E dire che l’obiettivo sarebbe il 95 per cento nell’intera giornata e il 90 per cento nell’orario di punta.

Anche i viaggiatori quotidiani diminuiscono, erano 755 mila nel 2017 e sono 713 mila oggi. E pure i chilometri percorsi sulla linea: dai 43,5 milioni del 2017 si è passati a 40,7 milioni. In generale, si legge nella Relazione sul sistema dei trasporti in Lombardia e sul servizio ferroviario regionale, “l’andamento del servizio presenta un calo delle performance in termini di ritardi e soppressioni”. In particolare, l’ultimo trimestre del 2023 “è caratterizzato da un evidente peggioramento della puntualità”. 

La questione dei rimborsi

Per diminuire la quota di rimborsi ai pendolari, che nel 2023 ha riguardato spesso quasi la metà delle linee regionali, Regione Lombardia ha modificato le regole che conteggiano i disservizi. Mentre il vecchio bonus era automatico e conteggiava tutti i ritardi sopra i 5 minuti, oggi è invece in vigore un indennizzo per il quale bisogna fare richiesta e che scatta solo oltre la soglia dei 15 minuti (tutto su base mensile).

I rappresentati dei pendolari, insieme ad Assoutenti, sono più volte insorti contro il nuovo sistema: “Abbiamo chiesto all’Autorità di Regolazione dei Trasporti (Art) se le due modalità di rimborso (il bonus e l’indennizzo ndr) risultassero incompatibili e se non fosse possibile utilizzare indicatori di qualità e valori di soglia più favorevoli agli utenti. La risposta avuta da Art conferma che il bonus costituiva una fattispecie avente causa e natura diverse dall’indennizzo e che l’Autorità – a differenza di quanto dichiara la Regione – non ha emesso alcun provvedimento o direttiva che possa impedire la conferma di tale bonus”.

Regione: “Stiamo migliorando la rete”

Trenord ha commentato affermando che i numeri della ricerca non sono confrontabili con gli anni che precedono la pandemia, perché il periodo del Covid-19 ha accelerato la transizione digitale e ha richiesto di impostare una nuova offerta ferroviaria. L’assessore regionale ai Trasporti, Franco Lucente, tiene a sottolineare come “in questi anni, si stia assistendo a uno sforzo notevole di infrastrutturazione della rete, tra investimenti Pnrr e Olimpiadi, che produrrà benefici effetti quando sarà ultimata, ma che influisce negativamente sulle attuali performance del servizio”.

Nonostante le difficoltà, la relazione evidenzia anche un altro un aspetto positivo: l’introduzione di nuovi convogli. Il numero di treni in esercizio è aumentato, passando da 161 a 176, grazie a un investimento complessivo di 1,6 milioni di euro.

Le critiche dell’opposizione

“Per Milano – ha replicato Sala – è importantissimo che funzioni Atm ma anche Trenord, probabilmente una maggiore integrazione avrebbe anche senso. Per pensare a maggiore integrazione, però, bisogna partire da un miglioramento del servizio. Non è un’accusa, ma è una constatazione”.

Critica la posizione del capogruppo in Regione del Movimento 5 stelle, Nicola Di Marco: “In questi anni Regione Lombardia ha trasformato Trenord, come le altre aziende del sistema regionale, in un carrozzone in cui sistemare i vertici e i soliti amici di amici. Un servizio che è peggiorato nel corso degli anni e che in alcuni casi è stato anche peggiore rispetto a 10 anni fa”. Per questo Di Marco afferma che “probabilmente bisognerebbe restituirlo al gruppo Ferrovie dello Stato che ha un know-how e delle capacità maggiori per gestire il trasporto ferroviario”