Preoccupa la Regione Veneto e il Nord Est il moltiplicarsi di casi di Covid tra persone non vaccinate nel Trevigiano. L’ultimo caso riguarda tre giovani donne ricoverate in terapia intensiva, di cui due in condizioni molto gravi e una meno grave, ma comunque in condizioni serie, dapprima collocate per problemi respitratori nel reparto di pneumologia dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Tutte e tre le donne, di origine nordafricana, non vaccinate, sono incinte tra la ventesima e la ventottesima settimana. Nei giorni scorsi si erano presentate in momenti diversi in pronto soccorso con febbre e difficoltà di respirazione, dopo essere state contagiate probabilmente nell’ambito familiare.
Di qui il successivo monitoraggio anche a domicilio e tra i conoscenti più stretti. Le tre donne hanno meno di trent’anni, quindi le statistiche di guarigione sono dalla loro parte, ma i medici non escludono che l’aggravarsi delle condizioni possa portare a un aborto spontaneo. Ora i sanitari della terapia intensiva Covid le assistono su più fronti: l’evoluzione dell’infezione respiratoria e il monitoraggio della salute del feto. L’appello dell’Ulss 2 alle donne in gravidanza resta sempre lo stesso: “Vaccinatevi per proteggere voi stesse e il nascituro“.
Un ulteriore serio elemento di preoccupazione, in particolare per la possibilità di contagi estesi tra gli anziani e i loro familiari, arriva dalle coop trevigiane. Almeno sette badanti su dieci che operano nel Trevigiano, infatti, non sono munite di Green Pass e non intendono vaccinarsi, e le agenzie alle quali le famiglie normalmente si rivolgono per cercare professionalità idonee all‘assistenza di congiunti invalidi dichiarano di non essere in grado di fornire personale alternativo a quello che, senza certificato verde, non potrebbe continuare a lavorare. Lo sostengono rappresentanti di società per lo più cooperative, che gestiscono la collocazione e la gestione dei contratti di lavoro delle assistenti familiari.
Rispetto alle ragioni che inducono tali figure professionali a respingere l’ipotesi della vaccinazione, la spiegazione andrebbe ricondotta a «reti di connazionali nelle quali circolano informazioni circa la presunta pericolosità del siero». «Molte badanti - aggiungono gli interlocutori - di fronte alle nostre richieste di chiarimento, rispondono di preferire piuttosto il rientro in patria, in genere i paesi dell’Est europeo, dove attendere la conclusione della fase emergenziale per poi rientrare in Italia. È un problema - concludono i rappresentanti delle cooperative - che, in mancanza di correzioni, ricadrà sul sistema pubblico di assistenza sociale».
Solo l’altro ieri una maestra trevigiana no vax, no mask, negazionista del virus, è finita in terapia intensiva per una forma grave di Covid-19. La donna, 45 anni di Treviso, dichiarava: “Di Covid muoiono i vecchi. Vi avviso. Tutti quelli che si vaccineranno moriranno”. Ai suoi alunni diceva: il Covid non esiste e le mascherine non servono. Fu allontanata dall’istituto su segnalazione dei genitori per le sue opinioni estremiste, espresse anche in tv e con veemenza durante manifestazioni in piazza. Ora è ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Mestre. Intubata, è in gravi condizioni.
Sempre dal Veneto, è di ieri un caso politico in materia. «Preferisco morire di Covid, che piegarmi al vostro ricatto», ha scritto su Facebook una consigliera comunale della maggioranza di centrodestra a Bassano del Grappa (Vicenza), Ilaria Brunelli, contro i vaccini e l'estensione del Green pass. Il messaggio - riportano i quotidiani locali - oltre a commenti pro e contro in rete ha suscitato polemiche a livello politico, con le forze di opposizione che chiedono al sindaco, Elena Pavan, di dissociarsi e di "cacciarla".
«Mesi fa - scrive Brunelli, rivolgendosi 'al Governo, ai presidenti di Regione e ai loro seguacì - valutavo l'idea di vaccinarmi. Ma l'aggressività e la coercizione che adottate sono così abnormi che ho deciso che non mi vaccinerò per nulla al mondo. Lo faccio per me ma soprattutto per gli adolescenti e i giovani a cui il vostro farmaco fa più male che bene». Il Partito Democratico di Bassano ha diffuso un comunicato nel quale chiede al sindaco di «cacciare Brunelli dalla sua maggioranza qualora la consigliera non chieda scusa e non rettifichi le sue dichiarazioni».