Truffe auto e falsi incidenti, in Lombardia è boom: ecco le tecniche più usate e come difendersi

Nel 2023, secondo la ricerca di Facile.it, truffati quasi 250mila Lombardia: non solo solo i furti di automobili e moto ma anche le truffe mentre si è al volante o in parcheggio

Allarme truffe: automobilisti fate attenzione

Allarme truffe: automobilisti fate attenzione

Milano, 11 luglio 2024 – Dopo l’incubo furti d’auto per milanesi e lombardi c’è il rischio(alto)  di essere vittime di una truffa mentre si guida la propria auto e in particolare mentre si parcheggia. Dalla truffa dello specchietto, al finto investimento sino al tamponamento esistente sempre più Lombardia pagano un conto salato a delinquenti specializzati in questo tipo di raggiro contando sulla paura e sulla voglia di non fare scattare aumenti dell’assicurazione auto da parte delle vittime. Lo scorso anno i lombardi truffati sono stati quasi 250mila

Un’inchiesta commissionata da Facile.it. con la collaborazione di Consumerismo No Profit a mUp Research e Bilendi, presenta una serie di dati allarmanti e soprattutto le tecniche più utilizzate per truffarvi mentre siete al volante.

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I numeri delle truffe

Nel 2023 circa 2 milioni di italiani sono stati vittima di un raggiro mentre erano al volante o in fase di parcheggio. E non sono gli anziani a cadere più spesso in trappola ma i giovani, con una percentuale che supera l’8% tra gli under 35 (a fronte di una media nazionale pari al 5%), mentre a livello territoriale è un fenomeno registrato in misura maggiore nelle regioni del Sud e nelle Isole (7%).  Di contro, nelle regioni del Nord Ovest le vittime sono, in percentuale, minori (3,9%). In Lombardia la percentuale è pari a 4,1%. Questo significa che dei circa 2 milioni di automobilisti oggetto di questi tentativi di truffa a livello nazionale, in Lombardia sono circa 250.000

Più di uno su sei paga

La strategia dei truffatori è di chiedere un rimborso immediato in contanti senza fare denuncia né alle autorità né alla compagnia assicurativa, così da evitare un peggioramento della classe di merito del malcapitato automobilista con conseguente aumento del premio RC auto. E nonostante si tratti di trucchi più o meno noti, tra chi è stato preso di mira dai truffatori nell’ultimo anno circa 880.000 italiani hanno ammesso di essere cascati nel tranello e di aver pagato in contanti il presunto danno. Gli automobilisti più navigati invece, una volta riconosciuto il tentativo di truffa, o hanno tirato dritto senza fermarsi e dare al truffatore la possibilità di portare a termine il suo piano (24%), oppure si sono fermati e hanno preteso di chiamare le forze dell’ordine (54%) cosa che immediatamente fa cambiare idea ai malfattori che per magia si volatizzano. Inutile dire che, al solo sentir parlare di Polizia, il più delle volte i malfattori hanno cambiato improvvisamente idea sulla richiesta di risarcimento. Nel Nord ovest gli automobilisti sembrano essere più attenti, tanto è vero che la percentuale di chi ha dichiarato di aver pagato il danno in contanti scende sotto il 10%. 

Ma vediamo quali sono le truffe più diffuse e pericolose

Il finto tamponamento

  • Lo schema più utilizzato dai malviventi è quello del finto tamponamento. La dinamica è sempre la stessa: l'automobilista ignaro, in fase di manovra in un parcheggio, sente un colpo all'auto, causato con arte dal malfattore, che subito dopo raggiunge il guidatore accusandolo di avergli tamponato l’auto e ammaccato la carrozzeria. E per evitare di coinvolgere la compagnia assicurativa, gli propone di saldare in contanti il danno subito. Una modalità che fa vittime, in particolare, tra le donne, dove la percentuale arriva al 47%, mentre si ferma al 41% tra il campione maschile.

Lo specchietto rotto

Truffa dello specchietto
Truffa dello specchietto

  • Altra truffa diffusa è quella dello specchietto rotto . Qui la tecnica prevede l’utilizzo di un’auto in movimento: la vittima è alla guida della propria automobile quando a un certo punto sente un forte rumore, normalmente causato dal lancio di una lattina vuota da parte di un complice del truffatore; pochi secondi dopo l’automobilista viene affiancato da un’altra vettura il cui conducente gli intima di accostare. Una volta scesi dal veicolo, il truffatore accusa l'automobilista di aver urtato, e rotto, il suo specchietto. Ancora una volta, la proposta del malvivente è di saldare il danno in contanti, senza coinvolgere la compagnia assicurativa, evitando così aumenti sull’RC auto. La truffa dello specchietto rotto, secondo l’indagine, ha particolarmente successo tra gli uomini, dove la percentuale arriva al 48% (rispetto al 35% del campione femminile).
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Il finto pedone

L’ultima frontiera è la truffa a del pedone investito, che, secondo l’indagine commissionata da Facile.it, ha riguardato il 13% degli intervistati.  La dinamica è semplice; il malvivente-pedone si butta a terra non appena passa un'automobile fingendo di essere stato investito. Spesso interviene anche un complice che testimonierà di aver assistito al sinistro; sfruttando il senso di colpa dell’automobilista e la paura di possibili conseguenze, i truffatori propongono al guidatore di chiudere un occhio a fronte di un piccolo risarcimento in contanti. Vittime predilette sono i giovani con età compresa tra i 18 e i 25 anni (15%) che, forse anche per inesperienza, risultano più vulnerabili a situazioni di questo genere.

Come difendersi

Il consiglio per chi si trova in una situazione dubbia è di chiamare le Forze dell’ordine e, in ogni caso, trattandosi di un sinistro stradale è bene compilare il modulo Cai, la Constatazione Amichevole di Incidente”, spiega Andrea Ghizzoni, Managing Director assicurazioni di Facile.it.

Cosa fare e cosa non fare

Non facciamoci ingolosire dalla possibilità di “trovare un accordo” o saldare il danno senza passare dalla compagnia assicurativa poiché potrebbe trattarsi di una truffa. E in ogni caso va ricordato che, se il sinistro è reale, anche in presenza di una denuncia alla compagnia assicurativa è sempre possibile evitare il peggioramento della classe di merito rimborsando alla compagnia stessa, tramite Consap, il danno causato”.