
Truffe online e telefoniche: dalla borsa di studio all'offerta di lavoro
Milano, 28 marzo 2025 - Truffe telefoniche, nuova frontiere e soprattutto utilizzo di prefissi italiani. A lanciare l’allarme è il Commissariato di Polizia online. Potenziali vittime migliaia di lombardi di ogni età ma soprattutto i più giovani
Nomi in rubrica
“Le strategie utilizzate per rendere credibili le nuove truffe telefoniche - spiegano gli agenti - mirano a superare la naturale diffidenza degli utenti verso numerazioni internazionali e contatti sconosciuti, utilizzando nomi presenti in rubrica e utenze con prefisso +39”.
La borsa di studio
L’ultima, in senso temporale per molti lombardi, arriva via WhatsApp: “Ciao! Per favore votate… è la figlia della mia amica, il premio principale è una borsa di studio”. Il messaggio contiene un link da cliccare per partecipare al concorso e soprattutto è stato inviato da un contatto presente in rubrica quindi che molto probabilmente riterrete credibile e magari doveroso rispondere nei confronti di un conoscente.
La truffa della foto
Ricorda un po’ una truffa, molto più datata, dove si veniva invita a votare, soprattutto sui social, la foto di teneri cagnoloni o gattini per far vincere alla padrona il primo premio di un fantomatico concorso con in palio cibo da devolvere a qualche canile o associazione animalista.
Obiettivo la vostra rubrica
“La proposta in questi casi - spiegano gli agenti - potrà sembrare invitante e il messaggio del nostro amico innocuo. Al contrario, cliccando su link fraudolenti e comunicando i nostri dati personali, cybercriminali senza scrupoli possono accedere ai contatti presenti in rubrica, impadronirsi dei nostri account, rubare la nostra identità per commettere altre truffe.
La truffa del curriculum
Meno recente ma comunque di queste settimane è la telefonata che esordisce con un “Salve, abbiamo ricevuto il tuo curriculum”. “Rispondendo a una telefonata proveniente da un numero di cellulare con prefisso italiano, una voce registrata invita l’utente ad avviare una conversazione in chat e ad aggiungere il numero su WhatsApp per parlare dell'offerta di lavoro. Così i truffatori usano questo metodo per diffondere virus e rubare dati sensibili o soldi con finti investimenti.
I consigli
Il consiglio è sempre lo stesso e ormai dovrebbe essere parte integrante della nostra educazione digitale: non comunicare mai dati personali su richieste ricevute tramite messaggi, e-mail, al telefono. Proteggi i tuoi device da virus e malware. Non cliccare su link e non aprire allegati senza aver verificato l’autenticità della comunicazione.