GABRIELE MORONI
Cronaca

Uccisa di notte in strada. Fidanzato sotto pressione: "Ma non mi serve un legale"

Chiamato due volte in caserma ieri. Lui: mi hanno convocato anche oggi. Il 37enne (non indagato) mostra tranquillità. "Sbrigo formalità sull’inchiesta".

Uccisa di notte in strada. Fidanzato sotto pressione: "Ma non mi serve un legale"

Chiamato due volte in caserma ieri. Lui: mi hanno convocato anche oggi. Il 37enne (non indagato) mostra tranquillità. "Sbrigo formalità sull’inchiesta".

Ascoltato per tre volte come persona informata sui fatti. I carabinieri della Scientifica due volte nell’appartamento di via Merelli, a Terno d’Isola. Il sequestro del suo pc e di telefonini. Si è ormai perso il numero delle ripetute convocazioni e comparse al comando di Bergamo. Tradotto in una parola: pressing. È quello che si potrebbe ipotizzare che gli inquirenti stiano tentando di esercitare su Sergio Ruocco, compagno di Sharon Verzeni, accoltellata a morte la notte tra il 29 e il 30 luglio, in via Castegnate a Terno. Non indagato (è stato più volte chiarito che non lo è), coperto da un alibi risultato inattaccabile, l’idraulico 38enne offre un’immagine di tranquillità. "Non ho bisogno di avvocati", è una delle sue risposte ai giornalisti.

Mattinata di ieri. Dura dieci minuti la sosta a Bergamo. Alle 10 passate da cinque minuti Ruocco parcheggia la sua Scirocco bianca in via Adda a Bottanuco, davanti all’abitazione dei genitori di Sharon, che lo ospitano dal momento che l’appartamento che divideva con la compagna è sotto sequestro. Sergio, cosa è successo? "Quello che succede tutti i giorni. Vado e torno. Anche domani mattina sono là". Domenica? Risposta sintetica con intercalare bergamasco: "Sì, eh". In caserma o nella casa di Terno? "Da tutte e due le parti". Le hanno spiegato perché? "Me lo spiegano domani". Ma gli inquirenti non confermano la chiamata per Ruocco. Il quale percorre il grande prato in discesa, verso la villetta. Si sente sotto pressione? Sergio Ruocco solleva le spalle. Sono le 11.18 quando si allontana con Bruno Verzeni, il padre di Sharon, che guida la sua Punto rossa. Quando ricompaiono è mezzogiorno e mezza. "Sergio è andato a firmare il verbale di ieri", spiega papà Bruno. I giornalisti si focalizzano sul compagno della figlia. Come è andata dai carabinieri stamattina? "Stamattina ci siamo salutati". Andrà anche oggi? "Anche oggi e domani". Perché? "Non lo so". Non ha pensato di farsi assistere da un legale? "Io non mi faccio assistere da nessun legale". Alle 15.30 un’Audi A4 grigio scuro con al volante un carabiniere lo riporta a Bergamo. Piccola eccezione a quella alla regola: per una convocazione Sergio usava la sua auto, per un sopralluogo veniva accompagnato. Solo formalità, precisa una fonte inquirente. Alle 16.20 l’Audi riaccompagna Sergio a Bottanuco. Altri testimoni sono stati ascoltati. Oltre a residenti di via Castegnate, è stato sentito Fabio Delmiglio, conosciuto sui social come sosia di Johnny Depp. Ha detto di avere conosciuto Sharon il 25 luglio a Brembate e che lei gli aveva chiesto di "pubblicizzare qualcosa" nella sua attività di attore.